Ecco perché la Tav si farà: qualcuno spieghi a Conte che la ricreazione è finita. Deve solo applicare la legge
Riceviamo dall’ing. Giuseppe Menardi, ex senatore e sindaco di Cuneo, e volentieri pubblichiamo
Qualcuno vuole spiegare al governo degli italiani ( non dei cinque stelle o della Lega ) che sulla Tav le chiacchiere, come si dice a Roma, stanno a zero? La Linea ad Alta Velocità e perciò la Tav (non “ il Tav “, come spiega qualche presunto sapiente, perché si tratta della realizzazione di una ferrovia e non della costruzione del mezzo che su di essa viaggerà cioè il treno), può solo esser costruita, sempre che il nostro sia ancora uno Stato di diritto. Ma “l’avvocato degli italiani” lo dovrebbe sapere!
Ecco perché la Tav si farà
La legge è stata approvata dal Parlamento a dicembre del 2016, per la cronaca a larghissima maggioranza, e prevede un investimento per l’Italia di 2,9 miliardi di euro. Non capisco cosa debbano discutere ancora i nostri governanti, a meno che pensino di attivare la retroattività addirittura su una legge che coinvolge anche un’altra Nazione. In ogni caso è fuori dubbio che il governo non ha veramente nessun potere di fermare l’opera, e anche la possibilità che il Parlamento approvi una nuova legge con efficacia retroattiva non esiste.
I bandi devono essere emanati
Sono convinto viceversa che per Telt, cioè la società Tunnel Euralpin Lyon Turin, c’è l’obbligo di ottemperare alla legge dello Stato Italiano ed alla medesima dello Stato Francese, e perciò deve emanare i bandi per la costruzione dell’opera entro l’11 di marzo. I contrari alla Tav devono farsene una ragione, “la ricreazione è finita”, si deve continuare a lavorare come stanno facendo sul fronte francese e realizzare il Tunnel di base che, appunto, da parte francese è già iniziato.