Dispersi sul Nanga Parbat, Messner: “Impossibile ritrovare vivi Daniele e Tom”
Si fa sempre più improbabile la possibilità di ritrovare vivi l’alpinista italiano Daniele Nardi e il suo compagno di cordata Tom Ballard, dispersi da una settimana sul Nanga Parbat. «Non ha più senso. Non c’è più speranza», ha detto a un quotidiano inglese la fidanzata di Ballard, Stefania Pederiva. Lo ha sottolineato ieri sera, dopo che la neve e la scarsa visibilità hanno fermato per l’ennesima volta le ricerche. Pederiva ha inoltre raccontato di aver sentito Ballard per l’ultima volta il 22 febbraio.
Raccolti 106mila euro per le ricerche su Nanga Parbat
Da Sezze la famiglia di Daniele Nardi è in continuo contatto con l’ambasciatore italiano a Islamabad, Stefano Pontecorvo, e con chi coordina le operazioni di salvataggio dall’Italia. Per continuare a cercare e volare sul Nanga servono soldi. La compagnia locale Askari pretende pagamenti anticipati per far decollare gli elicotteri ogni volta che il tempo lo permetterà. Un costo stimato intorno ai 60mila euro a missione. Per questo il fratello dell’alpinista di Sezze, Claudio Nardi si è attivato per aprire una pagina internet di crowdfunding e raccogliere fondi per finanziare le ricerche. Fino ad ora sono stati raccolti più di 106mila euro, frutto di quasi 3mila donazioni tra privati e aziende.
Messner ha rischiato la vita sulla stessa cima
«Le speranze di trovarli vivi sono pari a zero – ha detto Reinhold Messner, che su quella stessa cima ha perso un fratello – Secondo me sono stati travolti da una valanga di blocchi di ghiaccio, molto frequenti in quella zona. E a una settimana dall’ultimo contatto, purtroppo, la vedo una cosa impossibile».
La madre di Ballard era morta sul K2
La vicenda umana e sportiva del compagno di Nardi appartiene alla storia dell’alpinismo. Tom Ballard è figlio dell’alpinista britannica Aliso Hargreaves, che nel 1988 scalò l’Eiger in Svizzera, mentre era incinta di 6 mesi proprio di Tom. Alison morì 7 anni dopo, il 13 agosto 1995, durante la scalata del K2.