Debito pubblico, l’Italia procede al ritmo di 6 miliardi al mese. Il governo che fa?
L’allarme proviene dai dati di Unimpresa: dal gennaio 2018 al gennaio di quest’anno il debito pubblico è aumentato di 71 mld. Un ritmo di 5.9 mld al mese. Se a gennaio 2017, due anni fa, il debito pubblico era a quota 2.251,4 miliardi, un anno dopo a gennaio 2018 è salito di 71,02 miliardi (+1,56%) arrivando a 2.286,9 miliardi. A gennaio 2019 invece è aumentato di ulteriori 71,02 miliardi (+3,10%) arrivando a 2.358,1 miliardi. Il vicepresidente di Unimpresa, Claudio Pucci, commenta: “Si spende di più a danni delle finanze pubbliche, ma i benefici non vengono trasmessi alla cosiddetta economia reale”.
Sarebbe tuttavia ingeneroso addebitare solo al governo attuale l’allarme debito pubblico: un problema tristemente attuale da almeno tre decenni. “Da quando è stato approvato il Fiscal Compact nel 2012, e passata la fase transitoria di tre-quattro anni, l’esigenza si è fatta imperativa: l’Italia deve avviare un processo organico, coerente e credibile di riduzione del debito”: è quanto sostiene Carlo Cottarelli, direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici, in un’intervista a ‘La Repubblica‘. A suscitare l’allarme è anche il primo mancato obiettivo nel rapporto debito-Pil: il consuntivo 2018 calcolato dall’Istat indica quota 132,1 circa mezzo punto in più rispetto all’obiettivo fissato dal governo.