Maglie a Rai1, l’invito di Dagospia: «Non fare come Vespa. Continua a fare la cicciona cattiva»
Diventa un caso la scelta di affidare a Maria Giovanna Maglie la striscia informativa di Rai1 che fu di Enzo Biagi e che andrà in onda dal lunedì al venerdì subito dopo il Tg. Una scelta che spacca il governo. I M5S non digeriscono la designazione della sovranista vicina alla Lega e per stopparla si sono appellati al presidente della Rai Marcello Foa affinché «si faccia garante della nuova Rai, faccia rispettare a viale Mazzini la meritocrazia e perché tenga la politica fuori dal servizio pubblico». L’irritazione della Lega è palpabile: «È una polemica assurda». Nel Movimento Cinque Stelle le acque sono agitate. «Non è tollerabile per il Movimento – spiegano i pentastellati – che venga scelta Maglie per tre ragioni: è raccomandata, è legata al vecchio sistema, e fu persino mandata via dall’azienda per la brutta storia delle spese pazze. Insomma è contro tutti i nostri principi». I 5S ricordano che «viene proposta una persona che, in un’intervista rilasciata a Panorama nel maggio del ’91, dichiarò apertamente di essere entrata in Rai grazie a Bettino Craxi: tutto ciò non si può tollerare». Il no alla Maglie opposto dal M5S «è categorico: senza se e senza ma». Alla giornalista non viene “perdonato” – questa l’opinione di alcune fonti parlamentari 5 Stelle – «un passato legato alla vecchia politica, con un curriculum professionale clamorosamente macchiato da una vicenda di “spese pazze”». Anche se la stessa Maglie recentemente si è difesa parlando di «accuse archiviate». Evidentemente, però, il chiarimento non è bastato ai grillini. Il M5s accusa la Maglie anche di non essere più una giornalista.
Maglie, Lega: «Una polemica assurda»
Le parole contro la Maglie irritano la Lega. «Ci piacerebbe tantissimo che facesse una striscia quotidiana dopo il Tg1, speriamo le sue idee abbiano cittadinanza in Rai. Contro di lei c’è un fuoco di sbarramento assurdo, una censura preventiva delle idee», afferma Igor Iezzi, deputato della Lega, membro della Commissione parlamentare di Vigilanza Rai. «La sua posizione all’Ordine dei giornalisti – dice – si sana pagando 300 euro e anche il caso spese pazze fu archiviato. Mi auguro che la Rai del cambiamento dia cittadinanza a tutte le idee comprese quelle della Maglie». Difende la sua candidatura Massimiliano Capitanio, segretario della commissione parlamentare di Vigilanza Rai, sottolineando come sia «assolutamente azzeccata per confezionare un prodotto indipendente, nuovo e destinato a creare dibattito». «Da giornalista difendo l’ordine e tutti i suoi satelliti ma vorrei e che l’attenzione fosse rivolta a ben altri casi dove il tesserino è stato brutalmente e velocemente svenduto a logiche commerciali».
Maglie: «Essere sovranista non è fuorilegge»
Sulla questione interviene la stessa Maglie. Stupefatta dalla rivolta scatenata dall’ipotesi di una sovranista a capo della nuova striscia informativa di Raiuno, ha chiarito che essere sovranista «non è fuorilegge, non significa mica essere brigatisti, non vedo nulla di male ad essere simpatizzanti di questo governo».
Dagospia: «Non devi cambiare»
A sostenere Maria Giovanna Maglie è anche Roberto D’Agostino, fondatore di Dagospia, sito cui collabora appunto anche la giornalista. D’Agostino la invita dal compiere un fondamentale errore, cambiare. «Deve continuare a fare la cicciona cattiva», consiglia il suo fan dichiarato. «L’unico sbaglio vero da cui deve guardarsi – dice D’Agostino – sarebbe di adeguarsi a Rai1, a un mondo che appartiene ad un’altra epoca; deve seguire il precetto, lo stile della sua grande musa, la Fallaci, continuare ad essere dirompente e non pensare adesso vado a Rai1 e mi adeguo, mi “vespizzo”, deve mantenere la sua identità, che è la sua forza».