Lega e M5S alla resa dei conti: Di Maio “fugge” dal vertice di Palazzo Chigi
Vertice lampo a palazzo Chigi, sul tavolo i dossier “caldi”, Tav e Venezuela. Un piccolo “giallo” : è assente il capo politico dei Cinque Stelle, vicepremier e ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio. E’ rimasto al Mise. Lo stesso Di Maio avrebbe delegato il ministro Riccardo Fraccaro a partecipare alla riunione al posto suo. All’incontro, durato meno di un’ora, hanno partecipato oltre al premier Giuseppe Conte, il vice premier Matteo Salvini, i ministri Enzo Moavero Milanesi, Fraccaro e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti.
Alta tensione Lega- M5S
La tensione nel governo resta alta, aggravata dall’esito nefasto per il M5S delle elezioni in Abruzzo che amplificano i tanti, troppi temi di divisione nel governo. A partire dal dossier Tav. Oggi, salvo rinvii, sul sito del Mit sarà pubblicata la relazione costi-benefici sulla Torino-Lione realizzata dalla commissione guidata da Marco Ponti e che è stata consegnata sia a Di Maio sia a Salvini. «Il testo non l’ho ancora letto, spero di poterlo fare oggi» ha detto Salvini prima di prendere parte al vertice di maggioranza. Ma dal salotto di Porta a Porta era stato chiaro: «Sulla Tav c’è bisogno di finire quello che abbiamo cominciato, certo non perché ce lo dicono i francesi, ma perché serve agli italiani».
Salvini: “Non ho letto ancora il dossier”
Il caso Venezuela
Altro punto di attrito nel governo è il caso del Venezuela: Juan Guaidò, l’autoproclamatosi presidente del Venezuela, dopo aver incassato al telefono il sostegno di Matteo Salvini – che in una chiamata realizzata durante l’incontro al Viminale con la sua delegazione ha ribadito la «dura presa di posizione contro Maduro» e il «sostegno al percorso costituzionale» che il presidente del Parlamento ha messo in moto per arrivare «al più presto» a elezioni – torna all’attacco del governo italiano. Dopo aver espresso «sconcerto» per la linea neutrale dell’Italia sul Venezuela – dovuta all’ambigua posizione dei grillini- è infatti in attesa degli esiti degli incontri della sua delegazione a Roma per convincere il governo a schierarsi dalla sua parte, insieme con quasi tutta Europa.