Consob, la Lega teme il “trappolone” dei grillini e frena: “Savona resta ministro”
La Lega subodora un “trappolone” dei grillini e frena sull’ipotesi di alla guida della Consob. “Non ci sarà alcun rimpasto” e “Savona fuori dal governo è un’ipotesi da escludere”. In subordine “si può verificare se l’eventuale arrivo dell’attuale ministro per gli Affari Europei alla Consob possa essere compatibile” con la poltrona che già occupa nell’esecutivo”, ma nessuna accelerazione, anzi, una frenata, a giudicare dai commenti di esponenti di primo piano della Lega , che teme un effetto domino su tutto il governo e sull’equilibrio delle poltrone tra le due componenti gialla e verde. O, peggio ancora, sospetta un tentativo di bruciare Savona per favorire un altro nome più organico ai grillini…
Ma l’ipotesi di nominare Savona potrebbe essere anche a rischio procedurale, visto che, per chi è in pensione, come il ministro 82enne, la legge Madia per la Pa prevede che non si possano ricoprire incarichi dirigenziali o direttivi, se non per un solo anno e a titolo gratuito, mentre la presidenza Consob è carica di durata settennale. Qualcuno dal Carroccio azzarda retroscena. Ieri Di Maio ha detto che sulla nomina Consob sarebbe stata decisiva la prossima settimana e ora c’è chi, nella Lega, teme che i Cinque Stelle abbiano buttato il nome di Savona nella mischia, in attesa di svelare le loro carte” ingarbugliando ad arte la situazione. Come il nome di Marcello Minenna, nonostante i rumors di un ‘non gradimento’ da parte del Colle per l’economista pugliese, candidato della prima ora dal Movimento.