Tifoso morto, indagati 4 napoletani con l’accusa di omicidio volontario

5 Gen 2019 17:47 - di Redazione
DANIELE_BELARDINELLI

Erano tutti a bordo della Volvo V40, sequestrata dagli investigatori che indagano sulla morte dell’ultrà interista Daniele Belardinelli, i quattro tifosi napoletani iscritti nel registro degli indagati per omicidio volontario che sono stati ascoltati oggi in Questura a Napoli dai pm milanesi.

I magistrati che indagano sugli incidenti che lo scorso 26 dicembre hanno preceduto Inter-Napoli e nei quali è morto il tifoso dell’Inter, Belardinelli, avevano già sequestrato la Volvo sulla quale si trovavano i quattro ragazzi, assistiti dall’avvocato Emilio Coppola, che erano arrivati a Milano per assistere alla partita.

I quattro tifosi napoletani sono stati ascoltati come persone informate sui fatti dopo essersi recati questa mattina in Questura per essere sentiti dai pm milanesi che indagano sugli scontri. E, secondo il loro avvocato Emilio Coppola, «fanno parte delle prime auto che hanno transitato l’angolo dal quale è partita l’aggressione e non si ritengono responsabili dell’investimento del tifoso interista», Quanto all’auto sulla quale viaggiavano e che è stata sequestrata, secondo l’avvocato «non è coinvolta negli incidenti. Di questo ne siamo sicuri».

Dopo il lungo interrogatorio di ieri davanti ai pm, il gip Guido Salvini ha concesso, su richiesta dell’avvocato Alberto Tucci, gli arresti domiciliari a Luca Da Ros, 21 anni, il tifoso dell’Inter arrestato per gli incidenti del 26 dicembre prima di Inter-Napoli che sono costati la vita all’ultrà del Varese Daniele Belardinelli.

L’ultrà interista scarcerato oggi dopo la collaborazione nelle indagini, ha fornito ai magistrati «numerosi dettagli utili» sulle «modalità dell’attacco” e per «risalire ai responsabili dell’omicidio di Belardinelli».
«Nonostante le minacce ricevute presso la sua abitazione e apparse sui numerosi social network», scrive il gip Salvini spiegando che Da Ros ha anche svelato la «identità di numerose persone coinvolte» malgrado la «pressione» e la «omertà» della curva.
«Su un album fotografico di 34 persone» mostratogli ieri dai pm Da Ros «ne ha riconosciuti 7-8» di ultras della curva, «alcuni dei quali hanno partecipato» all’assalto.
Il suo legale, l’avvocato Alberto Tucci, ha chiarito che il 21enne ha riconosciuto tra le foto anche quella di Nino Ciccarelli, capo dei “Viking” della curva nord.
Quanto alla tragedia della morte di Belardinelli, Dal Ros l’ha raccontatta così: «l’investimento non l’ho visto, ma si è verificato prima degli scontri quando le prime auto sono passate. Erano berline non Suv. Mi hanno detto che erano due. Io ho visto un’auto che si è spostata dalla colonna delle altre». E ha poi aggiunto che furono i tifosi napoletani «i primi a soccorrerlo».

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