La candidatura di Ivanka Trump alla Banca Mondiale preoccupa i poteri forti della finanza
Ivanka Trump potrebbe trasferirsi a breve dagli uffici della Casa Bianca alla guida della Banca Mondiale. La figlia, e consigliere, del presidente è infatti nella rosa dei nomi che sono presi in considerazione per sostituire Jim Yong Kim, il presidente della Banca Mondiale che ha nei giorni scorsi ha dato a sorpresa le dimissioni dall’organismo mondiale che, sin dalla sua fondazione dopo la Seconda Guerra Mondiale, è tradizionalmente guidato da un americano. Secondo quanto rivelato dal Financial Times, vi sono altri candidati, oltre Ivanka, che Trump sta prendendo in considerazione, come il sottosegretario al Tesoro per gli Affari Internazionali, David Malpass, il direttore dell’agenzia Usa per lo Sviluppo, Usaid, Mark Green e l’ex ambasciatore all’Onu Nikki Haley. A differenza degli altri nomi circolati, Ivanka Trump non ha grandissima esperienza nel campo del commercio internazionale, ma è una donna d’affari con esperienze sia in seno alla Trump Organization, di cui era vice presidente, che autonome, con la sua linea di moda. Nelle scorse settimane Trump ha ventilato la possibilità di affidare all’amatissima figlia Ivanka la poltrona lasciata da Haley al palazzo di Vetro, sottolineando che sarebbe stata “straordinaria” ma riconoscendo che avrebbe suscitato “cori di denuncia di nepotismo”. Le voci di una candidatura di Ivanka alla Banca Mondiale arrivano mentre gli esperti prevedono che la nomina del nuovo direttore si annuncia più complessa del passato, considerato l’atteggiamento critico se non apertamente ostile di Trump e della sua amministrazione nei confronti delle istituzioni multilaterali.