È successo ancora, incastrata nelle porte della metro e trascinata per 20 metri. L’autista: non l’ho vista subito

28 Gen 2019 13:00 - di Greta Paolucci

È successo ancora: l’incubo di rimanere impigliati nelle porte della metro con il treno in partenza si è ripetuto ancora una volta. Una scena da film dell’orrore, con la povera vittima trascinata dal convoglio per una ventina di metri: una sequenza terribile, già vista purtroppo e il cui “copione” drammatico è tornato in scena ieri nella stazione della metro B a Garbatella, una fermata della linea blu in genere molto affollata, e guarda caso la stessa tratta dove un giorno d’estate del 2017 (era luglio) – in quel caso però l’incidente si verificò allo scalo di Termini – una 45enne bielorussa rimase incastrata con le buste della spesa a un vagone appena ripartito, con esiti gravi e danni permanenti.

Roma, ancora una donna incastrata nelle porte della metro: ferita

Ancora una volta la vittima è una donna, e ancora una volta una donna di 45 anni che, come riferisce il Messaggero dando conto dell’accaduto, è stata «trasportata al San Giovanni da un’ambulanza del 118, con una serie di traumi agli arti inferiori e superiori». Un dramma che si è consumato in pochi istanti, con la signora che accelera il passo per raggiungere la banchina d’imbarco, il campanello che avvisa della chiusura delle porte in corso, e il braccio della donna che resta incastrato tra le porte che si stringono come una morsa sulla passeggera e il macchinista che, non essendosi reso conto di nulla perché non ha visto nulla, che riparte verso la fermata successiva, con la 45enne che viene trascinata per una ventina di metri.

Il racconto del conducente, i filmati delle telecamere di sicurezza della stazione

Sentito a incidente avvenuto e a soccorsi intervenuti – i medici del 118 sono intervenuti sul posto pochi minuti dopo la chiamata della vigilanza, spiega il quotidiano capitolino, avvertendo che la donna ha riportato diversi traumi sia alle gambe che alle braccia – il conducente della metro, ricostruendo quanto avvenuto e ancora sotto choc, ha raccontato: «Non mi sono accorto subito di lei, almeno all’inizio, ma avevo fatto tutti i controlli previsti, prima di partire. Non so neanche se stesse per entrare o se fosse appena uscita, è stato un attimo, nella mia mente è tutto molto confuso». Di contro, invece, chi ha esaminato i i filmati della sicurezza in mano all’Atac, parla di dinamica piuttosto chiara: la signora ha tentato di salire sul treno, ma proprio a ridosso della chiusura delle porte, rimanendo quindi impigliata e venendo sballottata una volta che il treno ha ripreso la sua corsa con la donna rimasta fuori dal vagone. A riguardo, comunque, l’Atac ha già avviato un’indagine interna, e affidato a un team di esperti il compito di chiarire dinamica e tempistica dell’incidente che ricalca drammaticamente le orme del precedente di quasi due anni fa, con una sostanziale, importante differenza: alla passeggera travolta ieri, per sua fortuna, è andata comunque meglio della vittima precedente.

 

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