Decapita tre figli e la moglie dopo averli narcotizzati col sonnifero
Una notizia agghiacciante. Una strage degli innocenti: i tre figli e la moglie sono stati trovati decapitati al Cairo nella vicina cittadina di Kafr El-Sheikh. E’ stato lo stesso papà e marito a dare l’allarme: poi, a 24 ore, la confessione choc: è lui il colpevole di questo abominio. «Ma come è possibile far del male in questo modo. Una violenza inaudita che non trova giustificazioni», ripetono i vicini di casa, come leggiamo nella ricostruzione del Messaggero.
Uno orrore. Sconvolgente scoprire che il colpevole era proprio lui, marito e medico rispettato. È crollato dopo ore di interrogatorio ed è stato riportato nell’appartamento per un sopralluogo con gli investigatori.
“Avevamo tanti problemi”
Dalle prime informazioni l’uomo avrebbe messo dei sonniferi nell’acqua dei bambini e della moglie e successivamente li ha decapitati. Sembrava una famiglia normale, che da un po’ di tempo si era trasferita in Arabia Saudita per lavoro, ma poi era ritornata al Cairo per una cerimonia lieta: per i preparativi del matrimonio del fratello della donna che sarebbe stato celebrato la prossima settimana.
L’uomo è crollato
Durante l’interrogatorio, l’uomo è crollato ed ha ammesso le sue responsabilità nello sterminio della famiglia. Zaki ha, infatti, parlato di “tanti problemi” con la consorte che lo avrebbero fatto “impazzire” al punto tale di prendere la decisione di uccidere tutti il giorno di Capodanno.
” Quella mattina l’uomo era è uscito di casa (o almeno così ha raccontato) dopo aver salutato tutti, per fare dei servizi e passare all’ambulatorio dove lavorava (momentaneamente in aspettativa). Quando è rientrato a casa le grida di dolore dell’uomo sono riecheggiate a lungo. Sangue ovunque. Choc nell’intero Egitto”. Decine di persone portate in caserma per essere ascoltati: primo fra tutti Ahmed Abdullah Zaki, altri familiari, portiere, negozianti. I corpi di Laila, 5 anni, Omar 6, Abdullah 8 e della loro mamma, Mona Mohammed Fathi, 30 sono stati trasferiti all’Istituto di medicina legale.