Calcio e violenza, Salvini contrario al divieto trasferte e a sospendere le partite
“L’obiettivo del tavolo è sradicare la delinquenza dentro e fuori dagli stadi, e per questo utilizzeremo ogni mezzo necessario”. Lo ha assicurato il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, in conferenza stampa dopo la riunione dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive. Salvini che ha detto di non essere d’accordo a sospendere le partite per i cori, ha evidenziato come “i numeri dell’ultimo anno dicono che il calcio è uno sport sano”. “Il numero feriti si è ridotto del 60% tra i tifosi, del 50% tra la polizia e tra gli steward si sono azzerati. Il numero dei denunciati si è ridotto del 40%, degli arrestati dell’80% -ha notato il ministro-. Questo per un fenomeno che ogni fine settimana coinvolge circa 12 milioni di persone. Anche i daspo sono in diminuzione: in questo momento sono 6.500 gli italiani sottoposti a provvedimento che li inibisce dalle presenza alle manifestazioni sportive”. Gli ha fatto eco il sottosegretario con delega allo sport Giancarlo Giorgetti secondo il quale “L’orario delle partite va concordato o gestito preventivamente con le autorità di pubblica sicurezza”. Per Giorgetti “un altro problema serio è quello della responsabilità oggettiva: sappiamo che alcune frange di tifosi sono infiltrate dalla criminalità organizzata, dobbiamo valorizzare alcune degli strumenti che già esistono come il cosiddetto Slo, il soggetto che interloquisce con i tifosi organizzati”. “I tesserati in primo luogo dovrebbero essere chiamati, nelle dichiarazioni pubbliche prima e dopo le partite, a non alimentare la retorica degli ultrà perché questo non aiuta a sterilizzare il fenomeno del proselitismo”. E’ stato il richiamo fatto dal sottosegretario con delega allo Sport: “Ho ribadito questo concetto di richiamo ai calciatori e ai presidenti delle società di calcio: bisogna evitare di buttare benzina sul fuoco. Gli arbitri sbagliano sicuramente, ma se vogliamo cambiare culturalmente bisogna dare esempi positivi”.