Volontariato, governo in retromarcia sull’Ires. Conte: «Norma da rivedere»

27 Dic 2018 16:22 - di Valerio Falerni

Il premier Giuseppe Conte apre alla richiesta del vicepremier Di Maio e annuncia modifiche alla norma, contenuta nella manovra economica in via di definitiva approvazione alla Camera, che ha raddoppiato l’Ires per le associazioni di volontariato e per gli enti no profit. Ovviamente, bisogna credergli sulla parola dal momento che i tempi tecnici azzerano la possibilità di emendarla nel corso dell‘iter in corso a Montecitorio. Non per niente, in un post sul proprio profilo Facebook, lo stesso Conte rinvia ad un generico «quanto prima», poi circoscritto a «gennaio», la riformulazione della norma e della «relativa disciplina fiscale». Ma a convincere il premier circa la necessità di innestare la retromarcia sul contestato raddoppio dell’Ires, più che le lagnanze postume di Di Maio, è stato il vasto fronte aperto dalla norma: non solo l’opposizione politica, ma soprattutto le associazioni di settore con su lo sfondo i vescovi italiani.

La manovra raddoppia l’Ires per i “no profit”

D’altra parte, come ha  ammesso lo stesso Di Maio, è stata proprio la ferma presa di posizione delle autorità ecclesiastiche a indurre il  governo Conte a più miti consigli sull’Ires. «Abbiamo sentito la comunità dei Frati di Assisi – rivela – e li incontreremo quanto prima». Insomma, il testo non ancora approvato è già una finta. «Quella norma va cambiata nel primo provvedimento utile – sollecita ora il vicepremier grillino -. Si volevano punire coloro che fanno finto volontariato e ne è venuta fuori una norma che punisce coloro che hanno sempre aiutato i più deboli».

FdI: «Errori grossolani prodotti da cialtroni»

Il pasticcio del governo sull’Ires fa insorgere l’opposizione. Fratelli d’Italia punta l’indice contro «la furia del M5S» che produce «grossolani errori da veri e propri cialtroni». «Vorrebbero punire gli evasori – incalza il capogruppo alla Camera Francesco Lollobrigida – ma con la fattura elettronica colpiscono i produttori. Annunciano che colpiranno le finte associazioni ma si accorgono di aver messo in ginocchio il mondo del volontariato, compresi i Frati Francescani. Le continue clamorose piroette – conclude – dimostrano quanto pressapochismo caratterizzi questo governo e annunciano il suo prossimo fallimento. Purtroppo con danni enormi per l’Italia tutta».

Commenti

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  • Giuseppe Forconi 28 Dicembre 2018

    I finanziamenti a degli enti no profit…!!!! diciamo che i piu’ ricchi dovrebbero gia’ dire fin da ora, grazie no, non ne abbiamo bisogno, e sono: Conventi di frati e monache che dovrebbero essere finanziate dal vaticano e non dallo stato. Enti parassiti ( chissa’ quanti ce ne sono , ma nelle loro sedi non c’e’ mai nessuno, quindi… fuori. Scuole private come le greche, le arabe, e altre, non hanno bisogno di finanziamenti, i loro genitori se lo possono permettere pertanto pagano loro e non lo stato, lo stato finanzia solo le scuole pubbliche statali. Poi passiamo agli enti e associazioni altamente parassitarie e criminose come l’ANPI e tutte quelle pseudo politiche che altro non fanno che enormi danni all’erario e al pubblico che le segue. Quindi fate il calcolo di quanti miliardi di euro si risparmierebbero