Turiste decapitate in Marocco, fermati 3 sospetti: in un drammatico video su Fb la matrice del terrore

20 Dic 2018 16:03 - di Ginevra Sorrentino

A 24 ore dallo sconvolgente, efferato duplice delitto delle due turiste scandinave, uccise e decapitate, i cui corpi straziati sono stati trovati in una zona isolata vicino a Imlil, fra le montagne dell’Atlante, a una sessantina di chilometri da Marrakech, il ministero degli Interni del Marocco imprime un’accelerata alle indagini e annuncia l’arresto di tre sospetti, presunti carnefici della 24enne danese, Louisa Vesterager Jespersen, e della 28enne norvegese, Maren Ueland.

Turiste decapitate in Marocco: le indagini puntano sul terrorismo

Di più: come riferisce in queste ore, tra gli altri, il Messaggero sul suo sito, «due dei sospetti sono stati arrestati dalla polizia proprio a Marrakech e sono tenuti in custodia nell’ambito delle indagini e per verificare “l’ipotesi che si sia trattato di un omicidio di matrice terroristica”». Già ieri, peraltro, agenti di polizia locale e della sicurezza hanno arrestato, a Marrakech, un terzo uomo, segnalato dalla procura di Rabat come «cellula di un gruppo terroristico». Tirando le somme, allora, lo spettro del terrorismo si rafforza di ora in ora e induce gli investigatori al lavoro sull’efferato, duplice delitto, a indagare sui legami tra assassini e Isis.

Un video svela tragicamente la matrice terroristica del duplice delitto

Non solo: un video, finito su Facebook, e al vaglio degli inquirenti, che riprende un uomo armato di coltello mentre decapita una delle due escursioniste straniere uccise, rafforza l’indirizzarsi delle indagini verso la pista terroristica. Dunque le due ragazze, violentate e poi barbaramente uccise e decapitate nella piana di Imlil, a poca distanza dal centro abitato da cui partono i percorsi organizzati di trekking sui Monti dell’Atlante, iniziative turistiche destinate agli stranieri, sono state massacrate dai tagliagola che agiscono in nome e per conto dell’Isis. Più uomini peraltro: come riferisce il Messaggero, infatti, «le immagini riprendono anche un altro uomo vicino ai cadaveri e di sottofondo le voci di un terzo e quarto complice che urlano vendetta». E orrore si aggiunge all’orrore.

 

 

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