Trento, polemiche sulle altalene occupate dagli stranieri. Bimbi “convinti” a cantare l’inno anti-razzista (video)
L’inno anti-razzista si chiama “Altalena” e su quel video di Natale, realizzato dagli alunni delle classi dell’Istituto Comprensivo Trento 6, infuria la polemica politica. Da un lato i consiglieri della Lega che avevano sollevato il caso delle giostrine “occupate” dagli stranieri in un parco di Trento, dalll’altro l’iniziativa – una canzoncina guarda caso intitolata Altalena – della scuola locale che ai più è apparsa come risposta alla iniziativa politica dei leghisti e dopo le reazioni del Pd, con i bambini invitati a cantare un inno anti-razzista diffuso poi sui social.
“Coordinati da un gruppo di docenti, con la supervisione della dirigente Paola Pasqualin, i bimbi, con la loro semplicità e spontaneità, ci regalano uno speciale augurio, perché ognuno di noi contribuisca alla propria e all’altrui felicità. Con un secco no al razzismo”, è scritto nella presentazione del video. Che però era stato preceduto da grandi polemiche sul caso sollevato dalla consigliera provinciale della Lega nord Trentino, Katia Rossato, che nelle settimane settimane scorse aveva formulato una dichiarazione discutibile: «Le famiglie di stranieri con bambini girano per il paese e occupano il parchetto, si sono appropriati dei nostri spazi», a cui era poi seguita una precisazione: «Volevo solo sollecitare nuovi spazi pubblici per i bambini».
Nel frattempo, dopo la polemica e le proteste del Pd, era arrivato l’inno fatto cantare ai bambini, scritto dal maestro elementare Alessio Zeni e diventato virale sui social network, rilanciato da migliaia di persone come messaggio di auguri di Natale.
«Sorprende – ha scritto sul social la consigliera Rossato – sia stata fatta una canzone dal titolo “Altalena”, canzone che è voluta essere una provocazione nei confronti di chi, come me, semplicemente si lamenta del fatto che non vi siano abbastanza parchi giochi per i bambini nonostante in varie occasioni l’amministrazione di centrosinistra, che è stata al governo della Provincia Autonoma di Trento per vent’anni e governa ancora il Comune di Trento, si sia vantata di porre particolare attenzione anche su questo tema troppo spesso trascurato». L’assessore provinciale Mirko Bisesti (Lega) parla di “grave strumentalizzazione dei bambini” a scopo politico e annuncia “verifiche” sul progetto avviato dalla scuola con “scopi non pedagogici”.
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