Manovra, melina del governo su quota 100 e reddito. FI: «Così arriva la troika»
Manovra: su “quota 100” e reddito di cittadinanza silenzio assoluto. Il governo, almeno per il momento, tiene coperte le carte sulle due misure simbolo – la prima sponsorizzata da Salvini, la seconda targata Di Maio – della cosiddetta “manovra del popolo”. Le stesse che da settimane Roma e Bruxelles si passano di mano in mano come patate bollenti. Alla Ue che ci chiede di ridurne l’impatto sui conti pubblici, Palazzo Chigi risponde ambiguamente ora abbozzando, ora reagendo. Fatto sta che alla Camera, dove la manovra si trova, nessun emendamento si è ancora materializzato per riconsiderare le poste di bilancio delle due misure ed evitare così la procedura d’infrazione da parte della Commissione guidata da Jean Claude Juncker.
Nessun emendamento sulle 2 misure simbolo della manovra
Il governo appare privo di strategia se non quella di prendere tempo. A quest’obiettivo appare mirata la dichiarazione congiunta di Salvini e Di Maio. Una dichiarazione zeppa di entusiastiche lodi al premier Conte («è la voce ideale dell’Italia in Europa. Sta spiegando in maniera encomiabile la dirompente portata delle scelte per il cambiamento»), e che ancora una volta chiede un atto di fede verso i contenuti della manovra che – assicurano i due vicepremier – «rimettono in moto l’occupazione e la produttività, tendendo la mano a chi è rimasto indietro in questi anni di crisi, dando respiro ai consumi e guardando agli investimenti come trampolino fondamentale per la crescita nel lungo periodo». La sensazione è che i due stiano facendo melina nell’attesa di decidere quale delle due bandiere elettorali dovrà essere ammainata del tutto o fatta sventolare a mezz’asta. In tal caso, l’emendamento sarà presentato nel passaggio al Senato, questione di fiducia permettendo.
Nota congiunta di Salvini e Di Maio
L’atteggiamento esitante del governo sulla manovra incoraggia l’opposizione. Forza Italia è la più dura nel criticare la mancanza di decisioni su “quota 100” e reddito di cittadinanza. «Al netto della vuota propaganda del governo, i fatti ci dicono che gli attesi emendamenti alla legge di bilancio non sono stati presentati», attacca Anna Maria Bernini, capogruppo al Senato. È la prova che «la quadra non è stata ancora trovata», le fa eco dalla Camera Maria Stella Gelmini, che definisce «quello gialloverde» come «il governo del nulla di fatto». Il più pessimista è Renato Brunetta, per il quale «sembra ormai troppo tardi per evitare l’arrivo in casa della Troika».