L’Ucid contro il governo: «Basta vincoli sulle opere, più etica nell’economia»
«L’imprenditoria cattolica è al fianco del mondo produttivo italiano nella battaglia del ‘fare’, per liberare l’economia del Paese dai vincoli burocratici, dalla morsa fiscale e dai veti politici nella realizzazione di opere e infrastrutture pubbliche che mai come oggi vanno immaginate e realizzate in una logica di sviluppo e di coesione sociale e non nell’ottica del profitto e dell’utile a tutti i costi». Riccardo Pedrizzi, presidente del Comitato Tecnico Scientifico dell’Ucid (Unione cristiana imprenditori, dirigenti e professionisti), commenta così l’appuntamento di lunedì a Torino con circa 3000 imprenditori e 12 associazioni per dire “SI” alla realizzazione di infrastrutture, ferroviarie e per chiedere al governo politiche che diano ossigeno e forza all’imprenditoria in una fase delicatissima in cui si rischia una nuova possibile recessione”. «L’obiettivo delle politiche economiche e industriali del Paese – spiega ancora Pedrizzi a nome del’Ucid, – deve essere quella di costruire un’economia eticamente sostenibile, che generi benessere vero e non assistenzialismo, un’economia costruita intorno alle persone e che viva di produzione reale, non di interventi tampone o di veti politici su opere che possono aiutare a superare il gap infrastrutturale tra le varie aree del Paese e nei confronti dell’Europa intera. Alcune migliaia di imprenditori cattolici iscritti all’Ucid e tutti coloro che si riconoscono nella dottrina sociale della Chiesa sono al fianco dei colleghi in tutte le iniziative apolitiche che hanno come obiettivo quello di stimolare l’azione della classe dirigente verso obiettivi comuni».