La rabbia dei Gilet gialli contro Macron e l’Europa: Parigi è una poveriera (video)

1 Dic 2018 12:52 - di Federica Argento

Non è solo una questione di benzina, ormai, in Francia. È Macron ad essere assediato. Parigi è una polveriera, siamo alla terza mobilitazione dei Gilet gialliDieci feriti e sessanta fermi si sono già registrati nella zona degli Champs-Elysees, dove fin dal mattino sono in corso scontri fra circa 1.500 gilet gialli che tentano di forzare i blocchi della polizia a protezione dell’arteria parigina. Ieri il movimento di protesta che sta incendiando Parigi ha dato il via a un’accesa manifestazione anche a Bruxelles, con scontri e disordini a due passi dalle istituzioni Ue. Ispirati dal movimento anti-tasse francese, manifestanti belgi con i gilet gialli fluorescenti per la sicurezza stradale – 500 secondo la polizia – hanno bloccato il traffico e lanciato sassi nei pressi degli uffici del premier Charles Michel, nella capitale belga.

Ora la cena si sposta nuovamente a Parigi. Centinaia di Gilet gialli radunati intorno agli Champs-Elisées stanno mettendo a ferro e fuoco  il centro cittadino. Anche questo sabato si annuncia un sabato di “passione”. Sono 5.000 gli agenti mobilitati nella capitale, gli Champs-Elysees sono chiusi al traffico automobilistico ma aperti ai pedoni. Per la manifestazione non è stata chiesta autorizzazione. I manifestanti dei gilet gialli appaiono spaccati in due. Sulla grande avenue qualche centinaio di dimostranti che hanno accettato di farsi perquisire alle barriere dalle forze dell’ordine e che stanno sfilando in corteo. All’esterno, per lo più sulla piazza dell’Arco di Trionfo, stazionano invece i gruppi che non hanno accettato di essere perquisiti e che si scontrano con la polizia. I manifestanti hanno tentato di forzare lo sbarramento su place de l’Etoile, i gendarmi hanno risposto con gas lacrimogeni. Scontri e incidenti. Il video di La 7 mostra le manifestazioni in corso in questi giorni durante un servizio a “Piazza pulita”.

Scene che fanno riflettere. Il problema per questi francesi scesi in piazza da giorni  sono Macron e l’Europa. La politica economica sta mettendo in ginocchio il ceto medio. Il bluff del presidente francese è ormai un dato, eppure nei notiziari che contano, l’Europa avrebbe un solo problema: l’Italia, il governo gialloverde, nonostante gli scontri di Parigi parlino di ben altro. Siamo al ridicolo.

Chi sono i Gilet gialli

Questi cittadini rivendicano visibilità e lamentano di non essere abbastanza considerati dalle politiche governative. In particolare, si tratta della Francia rurale, delle campagne, che si sente abbandonata dallo Stato, si legge su Le MondeÈ fallito il tentativo di mediazione fra il governo e i rappresentanti della protesta . L’incontro fra il premier Edouard Philippe e i delegati dei gilet gialli, è stato un flop. Solo due membri della delegazione dei manifestanti sono rimasti a Matignon: gli altri se ne sono andati dopo il rifiuto dell’esecutivo a lasciare “filmare e trasmettere in diretta” l’incontro. E adesso per Emmanuel Macron, impegnato nel G-20 di Buenos Aires, la situazione si fa imbarazzante, anche se più imbarazzante di Macron è il Pd che ancora sogna una grande coalizione anti-sovranista che abbia in Macron un “faro”. La protesta intanto continua. E il presidente francese ha già fatto capire di non voler arretrare sul caro-carburanti e sulla politica economica. Indietro non si torna. Se lo dice l’Italia, gli eurocrati ci attaccano, mentre Macron può fare e dire tutto.

Non è solo una questione di benzina

Nel Paese, a partire dal primo gennaio prossimo, le tasse sul gasolio dovrebbero aumentare di 6,5 centesimi al litro e quelle della benzina di 2,9 centesimi. Ma a questo fatto si aggiungono critiche ulteriori da parte degli automobilisti, come la diminuzione della velocità a 80 chilometri orari sulle strade statali, l’incremento dei controlli e dei pedaggi, l’inasprimento dei requisiti per i collaudi. Inoltre, la protesta partita dai social si è allargata a una più generale critica al governo per il costo della vita e il calo del potere d’acquisto. No, non è solo una questione di benzina. Parigi è una polveriera, ma i cittadini europeo lo sano?

 

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