La Fnomceo celebra i 40 anni del Servizio sanitario nazionale
Gli Ordini dei medici sono i “custodi di quegli articoli della Costituzione posti a garanzia del diritto alla tutela della salute e del principio di uguaglianza”. Parola del segretario della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo), Roberto Monaco, che a margine dell’evento “40 anni di Servizio sanitario nazionale – la sfida continua” ha dichiarato: “Portiamo a casa da questa celebrazione scolpite nel nostro cuore le parole di ringraziamento che il presidente della Repubblica Mattarella ha voluto rivolgere agli operatori della sanità. Le accogliamo con grande soddisfazione, a nome di tutti i medici italiani”. La Fnomceo plaude anche alla scelta del ministero della Salute di aver fatto intervenire alla celebrazione i professionisti che sono in prima linea e che “hanno trasmesso alla platea il polso della situazione”. “Ci sentiamo, in quanto ente sussidiario dello stato, consulenti gratuiti delle istituzioni – sottolinea Monaco – e il fatto che l’esecutivo Fnomceo sia composto da professionisti in attività costituisce un valore aggiunto, per il contatto diretto con gli operatori e con le problematiche della professione”.
L’intervento del segretario Fnomceo Roberto Monaco
“Vogliamo far arrivare la nostra riconoscenza anche al ministro Giulia Grillo – aggiunge il segretario Fnomceo – che nella sua relazione ha per prima cosa ringraziato gli oltre 2 milioni di persone che ogni giorno lavorano nella prima impresa del Paese, quella della salute, per poi toccare tanti punti essenziali, tante questioni ancora aperte del nostro sistema sanitario. Tutte criticità che trovano ragione nella carenza di personale, e che possono sfociare in situazioni di aggressività e di violenza contro gli operatori, che del Ssn sono i punti di contatto con i cittadini”. “Rilanciamo l’invito del ministro Grillo a mantenere l’universalismo ed equità del nostro Ssn, oltre alla sua unitarietà – continua Monaco – e a lavorare insieme per sanare le intollerabili disparità tra diverse aree del Paese nell’accesso a trattamenti fondamentali. In particolare, facciamo nostro il suo monito a conciliare le istanze di autonomia di alcune Regioni con necessariamente tener conto dell’assetto costituzionale esistente, i cui capisaldi sono rappresentati proprio dalla necessità di una tutela uniforme del diritto alla salute”, conclude.