Gerard Depardieu compie 70 anni: “Il ’68? Roba da ricchi. Putin un amico, Macron è il nulla”

27 Dic 2018 16:25 - di Redattore 92

«Vivo nel presente, non sono legato al passato, me ne frego di ciò che capiterà domani». Il vitalismo irriverente di Gerard Depardieu, che compie oggi 70 anni, è diventato quasi leggendario. Una personalità irregolare che lo ha portato a rinunciare alla cittadinanza francese in opposizione alle leggi fiscali introdotte dalla presidenza Hollande e da prendere nel 2013 quella russa offertagli dal presidente Vladmir Putin.

“In Russia ritrovo la Dolce Vita di Fellini”

Figlio di un fabbro e di una casalinga, l’attore francese ha trovato in Russia qualcosa che, secondo lui, in Europa ormai latita, i valori della tradizione. A questo proposito cita come modello Saratov, una città sul fiume Volga. Secondo l’attore, i suoi abitanti, che “sanno trascorrere il tempo libero con gusto” gli ricordano le scene della “Dolce Vita” di Fellini.  L’amore di Depardieu per il Paese va di pari passo con l’affetto per il suo leader.  «Non sto solo avendo un’avventura con la Russia, la amo davvero. Quando sono all’estero, mi sento un vero russo».

Personaggio sempre fuori dagli schemi, ha sciorinato nel corso degli anni dichiarazioni politicamente scorrette su leader politici, ideologie, media e nazioni. Eccone una breve raccolta, nome per nome.

Vladimir Putin

«È un uomo molto intelligente. Ed è una persona indipendente. Mi ha detto più di una volta che prima delle conferenze stampa, anche le più importanti, non legge mai i giornali per evitare di venirne influenzato».

«Lo vedo regolarmente e la maggior parte delle volte discutiamo di geopolitica. Quando parla con gli oligarchi, che cercano di uccidere il paese, sono quelli ad aver paura di lui e non il contrario. Il popolo russo gli è riconoscente perché con lui ha ritrovato una dignità che aveva perso».

 

Emmanuel Macron

«Emmanuel Macron è superficiale e insipido come il bianco di un uovo: lui non sa di niente. Anche montato, il bianco dell’uovo continua a non avere sapore».

Houellebecq

«È uno scrittore provocatorio? Allora condanniamo anche De Sade. Houellebecq non è provocatorio; è sincero. La sua unica cosa finta sono i denti».

«Mi piace il suo essere dandy, il suo coraggio»

Depardieu e il ’68

«Nel maggio 1968 ero Parigi, ma non a contestare. All’epoca vivevo di espedienti, non facevo ancora l’attore. Ero in piazza ad alleggerire i contestatori di orologi e catenine. Erano tutti figli di ricchi».

Il comunismo

«Mio padre vendeva L’Humanité, il giornale comunista, ma non sapeva leggerlo: era analfabeta».

Sui registi italiani

«Prendevo in giro Bernardo Bertolucci: voi registi italiani siete tutti comunisti ma girate in Mercedes… Sì, ma la mia Mercedes è rossa, rispose».

Nicolas Sarkozy

«Stimo ancora Nicolas. Se non altro, ha mostrato che per fare politica bisogna sporcarsi le mani. Non ho mai conosciuto un uomo di potere che fosse davvero onesto. Mai».

Francois Hollande 

Il presidente Hollande è stato «una caricatura di Machiavelli con le bretelle. Una piccola merda».

Sulle tasse

«Ho sempre pagato le tasse e non ho mai dato peso alle cose materiali. Non mi sono mai preoccupato del denaro perché la ricchezza vera è godersi la vita. Ad un certo punto però mi sono trovato in una situazione per cui le mie tasse salivano all’ 87% e ho detto: “Non vi sembra un po’ troppo?”. In quello stesso periodo, il mio amico Putin mi ha offerto il passaporto russo ed è stato facile per i giornalisti unire le due cose. Sono stato così ricoperto di insulti».

Sulla Francia

«Amo la Francia, amo i francesi, ma provo pena per loro». In poche parole, «la Francia è triste» e «i francesi sono stanchi».

«La Francia rischia di trasformarsi in una Disneyland per gli stranieri, abitata da imbecilli che fanno vino e formaggio puzzolente per i turisti. Di libertà non ce n’è più, la gente è manipolata. Non mi piacciono gli arroganti, anche se non tutti i francesi lo sono».

Sui media

«Sono contro la tv, contro Internet, contro l’aggressività dei media, uno sta mangiando e vede le morti, in tempo reale. È tutto così pornografico anche in tv, le news, i presentatori sono uguali in tutto il mondo, stanno tutti a dieta. Bisognerebbe buttare via i telefonini e sentire un altro suono, quello della vita»

Sull’America

«L’America è falsa, puritana e razzista. Mi rompono le scatole con Putin. Ma è stato prima un incontro umano e spirituale, non politico. Comunque avrei trovato molto più scandaloso frequentare i Kennedy».

«I nativi indiani furono cacciati senza chiedersi che male avessero fatto; Dresda fu cancellata dalle bombe quando i tedeschi avevano già perso la guerra, è lo stesso modo in cui i gli integralisti hanno distrutto Palmira, una dimostrazione di forza».

 

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