Brescia, pakistano col mitra eletto dagli immigrati al consiglio di quartiere

4 Dic 2018 11:18 - di Fortunata Cerri

Il candidato pakistano col mitra è stato eletto. Talat Chaudhry è a tutti gli effetti un consigliere del quartiere Porta Cremona a Brescia. Ha ottenuto solo 67 di voti ed è stato eletto nonostante contro di lui si fossero pronunciati un po’ tutti, il centrodestra ma anche il sindaco, Emilio Del Bono, che dell’accoglienza ha fatto una bandiera.  Talat Chaudhry Sultan Tas, cittadinanza italiana, ha origini pakistane e sul profilo Facebook aveva pubblicato una foto che lo ritraeva col mitra in mano. Una foto che aveva fatto inorridire un po’ tutti «È stata scattata cinque anni fa in occasione del matrimonio di mio fratello in Pakistan. Non sono un terrorista – aveva detto – e l’arma mi serviva per difendermi dai ladri».

Pakistano col mitra, le protesta del centrodestra

Forza Italia e Lega, ai primi di novembre, si legge sul Giornale, avevano protestato vivacemente e lo stesso sindaco aveva chiesto che l’uomo fosse escluso dalla competizione elettorale. Dopo la sospensione, però, la commissione comunale aveva emesso il verdetto favorevole alla sua presenza nelle liste elettorali. La consigliera regionale Viviana Beccalossi con l’attuale assessore regionale Fabio Rolfi (Lega) aveva chiesto provvedimenti. «Ha avuto il suo quarto d’ora di celebrità grazie alle foto in cui appariva sorridente imbracciando un kalashnikov – ha detto ieri Beccalossi – ma resto convinta che se questo signore avesse almeno un po’ di dignità dovrebbe dimettersi ancora prima di insediarsi. A Brescia siamo messi proprio bene. Con buona pace di chi ha scritto un regolamento comunale a dir poco discutibile. Se questo è il modello di integrazione e di società multirazziale della sinistra, voglio scendere subito da questo treno». «Anche il sindaco Del Bono – ha concluso la bresciana Beccalossi – dovrebbe riflettere sulla debolezza della sua azione. Aveva promesso di battersi per far ritirare la candidatura ma non è nemmeno riuscito a convincere la commissione elettorale. C’è da augurarsi che almeno chieda a questo suo nuovo interlocutore di presentarsi disarmato agli appuntamenti ufficiali».

 

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