Boeri cerca ancora lo scontro: «Questa manovra è maschilista»
E’ ancora scntro aperto tra Tito Boeri e il governo e, intervenendo a Bologna al convegno “Le donne nell’Istituto, ieri, oggi, domani”, il titolare dell’Inps riprende l’offensiva contro la manovra e soprattutto contro lo stravolgimento della legge Fornero sulle pensioni. Stavolta tenta la “giocata” offensiva puntando sulle donne, cercando l’applauso delle femministe. Afferma Boeri: «C’è un segnale di maschilismo anche in questa legge di bilancio, nel momento in cui va a dire manteniamo le differenze di età nell’accesso alle pensioni per uomini e donne, e va a non rifinanziare il congedo di paternità che era uno strumento molto importante per promuovere un’uguaglianza di opportunità». Boeri tenta di veicolare l’idea che sotto sotto nella legge di bilancio – che ancora deve essere discussa – ci sia una discriminazione verso le donne.
Il titolare dell’Inps, che ha intrapreso una guerra all’arma bianca contro l’esecutivo gialloverde, ha trovato dunque un altro varco attraverso il quale sferrare un altro attacco. Lo scontro finale col governo si era sviluppato con termini molto accesi: la sparata di Boeri sul presunto contributo dei migranti nel pagamento delle nostre pensioni era stata presto sbugiardata. E poi una sequela di «Dimettiti», «No, cacciatemi voi», reiterata. «Non si comporta da tecnico ma da politico, e allora si candidi nel Pd», le controaccuse mosse anche da Giorgia Meloni, che spesso ha stigmaizzato gli interventi a gamba tesa di Boeri sul terreno politico.
Se fosse un dipendente privato sarebbe già stato licenziato ma i boiardi di stato sono intoccabili anche se lavorano contro chi li paga.Ci vorrebbe anche per loro il pane con sette croste.