Banche, vittoria di FdI sulla nuova Commissione d’inchiesta

25 Ott 2018 13:45 - di Alessandro Giuliani

«Piena soddisfazione per il lavoro redigente fatto in Commissione, di cui per primi abbiamo proposto la istituzione in questa legislatura con il ddl 494, che nella formulazione finale rispecchia gli aspetti fondamentali della nostra proposta di legge, con la approvazione di nostri emendamenti significativi su agenzie di rating, debito sovrano, derivati, fondazioni bancarie, tutela del risparmio». È quanto dichiarano i senatori di Fratelli d’Italia, Adolfo Urso, primo firmatario della proposta del disegno di legge, e Andrea de Bertoldi, segretario della Commissione Finanze. I senatori rivendicano la «attività propulsiva fatta da Fratelli d’Italia nel porre la questione già all’inizio di questa nuova legislatura. Noi abbiamo espresso subito e con chiarezza che non volevamo realizzare un “Tribunale del popolo” ma uno strumento davvero efficace e tempestivo per fare luce sui fatti gravissimi che si sono verificati, la individuazione dei responsabili ma soprattutto degli strumenti legislativi per evitare che ciò si ripeta, a tutela di risparmiatori, azionisti e dello Stato, quindi di tutti i cittadini».

Banche, Urso: «Mai più santuari intoccabili»

«Siamo particolarmente soddisfatti – continuano i senatori di FdI – che siano state accolte le nostre richieste sul fatto che la nuova Commissione svolga anche una funzione propositiva e che essa indaghi anche sul ruolo e la affidabilità delle agenzie di rating, questione centrale per la sostenibilità del nostro debito pubblico, tanto più attuale in questo momento; l’impatto della crisi bancaria sul debito sovrano; il ruolo e le attività delle Fondazioni bancarie e la congruità della normativa vigente in proposito; il fenomeno dei crediti deteriorati (NPL) sui quali abbiamo proposto anche un disegno di legge apposito; lo scandalo dei derivati e il loro effetto su chi ne abbia fatto ricorso». A tal proposito i senatori Urso e De Bertoldi evidenziano come la maggioranza abbia, invece, «fatto muro contro la nostra proposta che la Commissione potesse indagare anche sui fondi speculativi (credit default swap) che scommettono sul deprezzamento dei titoli governativi. Ci stupisce che ciò sia accaduto proprio a fronte delle notizie che emergono quotidianamente sulla gravità del fenomeno che colpisce proprio il nostro Paese. Non dobbiamo lasciare ‘santuari’ intoccabili su questa materia».

Commenti

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  • Laura Prosperini 25 Ottobre 2018

    nessun santuario intoccabile
    chi ha impedito d’indagare sui fondi speculativi????
    è tutta lì la questione, è inutile che si faccia finta, sono i fondi ad aver creato e foraggiato tutte le speculazioni (compresa la Greca) degli ultimi 30
    (da quando ciè hanno deciso che le Nazioni potevano anche impiccarsi, non erano più utili, spianando, di fatto, la strada anzi l’autosdrada ai fondi sovranazioanli speculativi)
    E’ lì che bisogna indagare.
    Invece per la Nazionalizzazione della Banca d’Italia, a che punto siamo Senatore?
    Confidiamo in lei.