Aveva ragione Fratelli d’Italia: condannata la setta rossa del Forteto
La Corte d’Appello di Firenze ha condannato a 14 anni e 10 mesi Rodolfo Fiesoli, 77 anni, il “profeta rossa” del Forteto, accusato di abusi sessuali, anche su minori, e maltrattamenti sugli ospiti della comunità cooperativa di accoglienza di affidi familiari Vicchio del Mugello (Firenze) di cui era il padre-padrone. Il sostituto procuratore generale Luigi Bocciolini aveva una pena di 17 anni e mezzo. La Corte d’Appello ha celebrato oggi il nuovo processo dopo il rinvio disposto dalla Cassazione per un ricalcolo della pena complessiva di Fiesoli che scaturisce da una diversa valutazione del reato “base”, cioè quello più grave. La Corte ha condannato a 6 anni e 4 mesi l’altra imputata, Daniela Tardani, accusata di violenza sessuale di gruppo insieme a Fiesoli. Altri imputati del processo, membri della comunità del Forteto, hanno patteggiato una pena di due anni. Nel corso della requisitoria, stamani il sostituto procuratore generale Luigi Bocciolini aveva chiesto una condanna a 17 anni e mezzo per Fiesoli, e 6 anni e 10 mesi per l’altra imputata, Daniela Tardani. In pratica, il pg Bocciolini aveva chiesto di ripristinare la pena inflitta in primo grado ai due imputati, togliendo due mesi a Tardani per un episodio nel frattempo prescritto Rodolfo Fiesoli, al centro di varie inchieste e condanne per maltrattamenti e violenza sessuale, è stato scarcerato l’8 luglio scorso a seguito di una decisione della Cassazione del precedente 5 luglio, dopo un ricorso presentato dal suo difensore, l’avvocato Lorenzo Zilletti. Fiesoli era stato condannato a 15 anni e 10 mesi, ma la Cassazione aveva stabilito che dovesse scontare un residuo di pena di 14 anni, 8 mesi e 17 giorni. Il 23 dicembre 2017 Fiesoli venne accompagnato dai carabinieri nel carcere fiorentino di Sollicciano. Il ricorso in base al quale Fiesoli è stato rimesso in libertà dalla prima sezione della Corte di Cassazione era stato presentato dai difensori del fondatore del Forteto per un ”incidente di esecuzione”, ovvero l”impossibilità di eseguire una pena che non abbia i caratteri di certezza e irrevocabilità dal momento che doveva ancora celebrarsi un altro processo per un singolo caso di violenza sessuale su un minore che all’epoca era ospite della comunità di Vicchio. Processo che si è celebrato con rito abbreviato il mese scorso e che si è concluso con una condanna a 8 anni per Fiesoli.
“Fiesoli la deve pagare cara: la sentenza di oggi dimostra una volta per tutte che al Forteto, come messo nero su bianco già dalle sentenze e le relazioni delle commissioni d’inchiesta, intorno al pedofilo c’era una setta formata da persone che lo hanno sostenuto e aiutato e che fino ad oggi si erano salvate solo grazie alle prescrizioni. Purtroppo Fiesoli resta ancora in libertà: ci auguriamo che la giustizia faccia rapidamente e che arrivi al più presto la sentenza che lo porti in galera. Parlamento e Governo attivino al più presto la commissione parlamentare e il commissariamento della cooperativa agricola”. E’ quanto afferma il parlamentare di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli, commentando la sentenza sul processo Forteto emessa oggi dalla Corte d’Appello di Firenze.
Troppo poco.
Si spera in una sentenza di durata lunga in carcere, e castrazione.