Acqua Evian firmata da Chiara Ferragni, il caso arriva in Parlamento
Continua a provocare polemiche il “caso” creato dalla bottiglia di acqua Evian brandizzata da Chiara Ferragni e venduta al prezzo di otto euro. La vicenda, dopo aver fatto imbufalire il web e provocato una dura reazione da parte del Codacons, ora arriva in Parlamento. Il senatore di Fratelli d’Italia, Giampietro Maffoni ha presentato un’ interrogazione parlamentare ai ministri dell’Ambiente e dell’Istruzione: «Il Rapporto Onu sull’acqua – scrive il bresciano Maffoni – sottolinea lo stretto legame tra povertà e risorse idriche: il numero di persone che vive con meno di 1,25 dollari al giorno, infatti, coincide approssimativamente con il numero di coloro che non hanno accesso all’acqua potabile. Si stima che muoiano 3900 bambini ogni giorno per scarsità d’acqua e circa il 10% di tutte le malattie mondiali potrebbe essere evitato migliorando fornitura di acqua».
Poi l’attacco a Chiara Ferragni: «Premetto – scrive Maffoni – che nel libero mercato l’abilità imprenditoriale di un individuo si premia da sola, e se vi è qualcuno che sente la necessità di spendere 72,50 euro per una confezione da 12 bottiglie, non vi è nulla di illecito. Mi chiedo – aggiunge il senatore di Fratelli d’Italia – se non sia il caso che una donna che ha il potere di influenzare milioni di giovani che la seguono sui social (15,2 milioni solo su Instagram) non possa rivedere i suoi investimenti in un’ottica diversa».
Sui social, invece, compare la difesa di Fedez che in un video fa l’avvocato d’ufficio della moglie e pubblicizza ironicamente la banana griffata Ferragni in vendita a 25 euro. Il rapper si era già schierato al fianco della moglie invitando il Codacons, che era intervenuto nella polemica sui social, a condannare anche le altre acque delux che si trovano sul mercato e che arrivano a costare oltre 300 euro.