Trump: Europa travolta dai clandestini, noi non faremo quella stessa fine

26 Giu 2018 20:10 - di Giovanni Trotta

“Guardate l’Unione Europea. Si stanno incontrando proprio ora per inasprire le loro politiche migratorie perché sono stati travolti, sono stati travolti dai clandestini. E, francamente, molti di quei Paesi non sono più gli stessi. Sono triste nel dirlo, ma è così. L’ho detto al G7″. Donald Trump, presidente degli Stati Uniti, si esprime così sui temi dell’immigrazione nella giornata in cui la Corte Suprema ha confermato il Travel Ban varato dalla Casa Bianca per introdurre limitazioni all’ingresso negli Usa da parte di cittadini provenienti da Iran, Libia, Somalia, Siria, Yemen, Venezuela e Corea del Nord. “La decisione della Corte Suprema è una vittoria strepitosa per il popolo americano e per la nostra Costituzione. Dobbiamo essere duri, dobbiamo garantire sicurezza. Dobbiamo essere certi di sapere chi stia per entrare nel nostro Paese: dobbiamo sapere chi è e da dove viene”, prosegue il presidente Trump, convinto della validità dell’equazione “confini forti, zero criminalità”. “Abbiamo bisogno del Muro. Abbiamo un piano per altri 1,6 miliardi di finanziamenti. Ma chiederò che la somma venga aumentata alla luce di quello che sta succedendo, con la droga che entra nel Paese e con i trafficanti di esseri umani”, ripete facendo riferimento all’opera che andrebbe realizzata al confine con il Messico. “Io voglio che le persone vengano qui per aiutare il nostro Paese, abbiamo bisogno di lavoratori: voglio che la gente venga qui per aiutare le aziende, ma abbiamo bisogno di un’immigrazione basata sul merito”. Intanto la Casa Bianca ha già prenotato tre giorni dell’agenda di Donald Trump, subito dopo il vertice della Nato a Bruxelles, l’11 e 12 luglio, e il viaggio in Regno Unito, il 13 luglio, per quello che appare come il sempre più probabile summit con Vladimir Putin. E, mentre dopo la tappa di oggi a Roma, il consigliere per la Sicurezza Nazionale, John Bolton, si prepara ai colloqui domani a Mosca con Sergei Lavrov proprio per preparare questo ancora potenziale incontro, dalla Casa Bianca spunta un’altra possibile location, dopo quella circolata nei giorni scorsi di Vienna. Si tratta di Helsinki che, spiegano fonti citate da Politico, offrirebbe a Putin la possibilità di aver l’incontro in un Paese terzo abbastanza vicino però alla Russia per permettergli di tornare a Mosca in tempo per la finale dei Mondiali a Mosca. Anche se niente è stato ancora deciso e finalizzato, “tutti si stanno preparando come se fosse Helsinki”, aggiunge la fonte.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *