Ilva di Taranto, Di Maio smentisce Grillo: «Parla a titolo personale»
Luigi Di Maio prova a mettere la parola fine sulle polemiche intorno al destino dell’Ilva di Taranto. E boccia senza appello la soluzione “bucolica” di Beppe Grillo che aveva proposto di trasformare lo stabilimento in un parco, sul modello di quanto fatto in Germania. «Sull’Ilva Grillo, come altri, in questo momento esprime opinioni personali», ha detto dai microfoni di Radio Anch’Io il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico negando di voler temporeggiare: «Non prendo una decisione finché non ascolterò le parti. Al Mise abbiamo diverse centinaia di dossier da affrontare: tutto sarà gestito con responsabilità, senza proclami».
Ilva, Di Maio: Grillo parla a nome personale
La sparata del fondatore del movimento 5Stelle aveva creato una pioggia di polemiche, a partire dalla reazione dell’ex ministro Carlo Calenda («il modo in cui parla del destino di 14mila operai è intollerabile»), tanto che lo stesso Grillo è stato costretto a tornare sull’argomento sostenendo, come da copione, di essere stato male interpretato. Con un post sul suo blog, intitolato Il cielo sopra l’Ilva torni sempre più blu, parlando del più grande impianto siderurgico d’Europa aveva avanzato una proposta simile a quella messa in campo dalla Germania nella regione della Ruhr: «Ci sono circa 2,2 miliardi di euro che sono stati immessi in un fondo quando l’Europa si chiamava Ceca, dalle imprese di carbone e acciaio proprio per i pensionamenti dei lavori usuranti e per le bonifiche, ai quali potremmo accedere». Un’idea – spiegava l’ex comico – per «ripensare Taranto» e risolvere una delle grane più pesanti per il neoministro Di Maio che dovrà affrontare nelle prossime settimane sotto il pressing dei sindacati. «Dato che l’Ilva è la più grande centrale dell’acciaio d’Europa – scrive Grillo – potremmo cercare di accedere direttamente a questo fondo che attualmente è gestito dal Consiglio europeo e messo, credo, all’ingrasso in qualche fondo tripla A tedesco, presumo. Ho sempre sognato che questo bellissimo golfo di Taranto tornasse a essere una cosa meravigliosa con tecnologie di energie rinnovabili, con centro per le batterie». L’esempio da seguire per Grillo è quello del bacino della Ruhr in Germania: oltre 4mila chilometri quadrati di superficie, oltre 6 milioni di abitanti, 142 miniere di carbone, 31 porti industriali fluviali e 1.400 km di autostrade e tangenziali tra Bonn, Colonia, Düsseldorf e Leverkusen. Poi con un videomessaggio Grillo aveva chiarito: «Nessuno ha mai pensato di chiuderla». La risposta di Calenda non si è fatta attendere: «Video da brividi. Ho visto Beppe Grillo dove da una terrazza su mare stile grande Gatsby delirava su riconversione in parco giochi della prima acciaieria europea che dà lavoro a 14.000 operai e mi sono venuti i brividi. Mai una buona notizia».