Cellulari, notifiche, social: i rischi di tecnostress e ipnosi digitale
Qualche tempo fa un giornalista televisivo straniero, dopo aver concluso il collegamento in studio, iniziò a usare la sua mano come fosse un cellulare, scorrendo notizie inesistenti, ignaro che le telecamere fossero ancora accese e che la sua allucinazione venisse trasmessa in diretta. Si trovava in uno stato di ipnosi digitale, una trance allucinatoria. Un caso recente è quello di un uomo che afferra il suo cellulare, lo punta verso se stesso e si scatta un selfie mentre alle sue spalle una donna agonizzante è distesa su un binario dopo che un treno l’ha investita. La situazione sta degenerando. Troppe ore trascorse davanti agli schermi e navigando su Internet possono favorire l’insorgere di disturbi gravi psicologici come gli attacchi di panico, l’ansia, la depressione, l’insonnia, le manie compulsive, ma anche patologie cardiocircolatorie e gastrointestinali. In tantissimi sono bersagliati a tutte le ore del giorno, e ormai anche della notte, da e-mail, notifiche sui social e messaggini in chat. Ma anche “stregati” dai dispositivi digitali, tanto da non poter fare a meno di controllare notifiche e nuovi messaggi. A insidiare la salute dei cybernauti non è solo il tecnostress da eccesso di informazimi ma anche l‘ipnosi digitale.