Al via i saldi estivi: Confcommercio spiega cosa si può (e non si può) fare
Al via, da domani, i saldi estivi in Sicilia, lunedì sarà la volta della Basilicata mentre in tutte le altre regioni partiranno sabato 7 luglio. Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, ogni famiglia spenderà in media per l’acquisto di articoli di abbigliamento e calzature in saldo poco meno di 230 euro per un valore complessivo intorno ai 3,5 miliardi di euro. In occasione dei saldi, l’associazione ricorda cinque principi di base da tenere a mente quando si acquista. Il primo è che la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme. In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto. Il secondo principio riguarda la prova dei capi: non c’è obbligo. La possibilità è rimesso alla discrezionalità del negoziante. Punto tre: i pagamenti. Le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante. Quarto, attenzione ai prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso.