I parlamentari M5S fanno il processo politico a Di Maio: «Hai sbagliato tutto»
Non un semplice “sfogatoio”, né tanto meno un momento di confronto. L’assembla congiunta dei parlamentari M5S si è trasformata per Luigi Di Maio in un vero e proprio processo politico. Una specie di “Vaffaday” tutto interno, in cui deputati e senatori si sono rivolti al capo politico esattamente come la piazza si rivolgeva alla “casta”, turpiloquio compreso.
«La verità è che tu hai giocato a chi ce l’ha più lungo con Mattarella», è stata – secondo quanto riporta Repubblica – l’accusa rivolta al leader da Paola Taverna, dimentica evidentemente di quando, appena eletta vicepresidente del Senato, assicurava che il suo linguaggio si sarebbe adeguato al nuovo ruolo. Non meno diretto è stato, poi, il deputato Andrea Colletti: «Luigi, devi ascoltare i cacaca…», avrebbe detto. Dunque, accuse di merito e di metodo, per un Di Maio che, aprendo i lavori, aveva messo le mani avanti, cercando di anticipare il fuoco di fila in tutti i modi. «Può darsi che scopriremo che tutti quelli con cui abbiamo avuto a che fare ci hanno fregato. Ma io – aveva detto Di Maio – preferisco passare per brava persona che per furbo». «La responsabilità del Movimento» in relazione allo stallo politico «è zero», aveva poi sostenuto, aggiungendo una nota di un certo vittimismo: «Ci devono sempre trattare come se fossimo il Calimero della politica…».
Un autogol da parte di Di Maio: le recriminazioni dei parlamentari, infatti, non erano sulle «responsabilità del Movimento», ma sulle sue personali. In molti credono che Di Maio si sia fatto mettere nel sacco da Salvini, complice la scelta di condurre in maniera personalistica le trattative. Un comportamento che, è l’accusa, il Movimento rischia di pagare carissima alle urne. «Per sapere cosa spiegare ai nostri attivisti dobbiamo guardare Barbara D’Urso?», è stata la provocazione della parlamentare sarda Emanuela Corda, che ha rilanciato il tema posto dalla collega calabrese Dalila Nesci: «C’è troppa poca condivisione». Un’accusa che, a quanto riferito, ha portato una senatrice sull’orlo del crollo nervoso: «Arrivando a Roma pensavo che il Movimento fosse condivisione. E invece nessuno ci dice niente. È un incubo», ha detto la parlamentare tra le lacrime. «Luigi ha sbagliato tutto», è stata la sintesi di una senatrice, mentre i fedelissimi di Di Maio ammettevano: «È una polveriera. Il gruppo così non lo controlliamo».