Alto Adige, asili aperti solo ai piccoli tedeschi: bufera sull’ultimo affronto sudtirolese
Una regione divisa, la comunità di un mondo dilaniato da un conflitto storico-culturale che procede ormai da troppo a colpi di iniziative sociali e proposte normative divisive e foriere di nuove polemiche politiche. L’ultima, allora, riguarda la nuova, discussa campagna promossa a suon di manifesti affissi ovunque dalla Süd-Tiroler Freiheit: l’obiettivo è chiudere gli asili ai bimbi non di madrelingua tedesca.
Alto Adige, asili aperti solo ai tedeschi: l’ultimo affronto secessionista
E così, muovendosi su un campo minato con una circospezione a dir proprio non adeguata, come riporta il Giornale online, tra gli altri siti e le diverse pubblicazioni locali, «nei giorni scorsi gli indipendentisti della provincia autonoma di Bolzano hanno affisso ai muri delle città un manifesto a dir poco provocatorio per sponsorizzare gli asili solo per bambini tedeschi. I Verdi lo hanno subito catalogato come “una prefazione di pulizia etnica”». Un argomento ormai logoro che ritrova nuova linfa conflittuale e smalto polemico, quello della dicotomia tra bambini non di madrelingua tedesca e quelli di madrelingua che frequentano asili tedeschi, tornato in primo piano – come gli attivisti pro e contro nuovamente in prima linea – nelle ultime settimane e grazie – o a causa? – di manifesti e cartelloni affissi ovunque, e in particolare alle fermate dei mezzi pubblici. Nei cartelloni “incriminati” è raffigurato un bimbo con una penna in mano e, come didascalia dell’immagine, è stato stampato lo slogan: «Priorità per i bambini tedeschi negli asili tedeschi». Neanche a dirlo, in spregio al bilinguismo e a tutto quanto lo precede e giustifica, lo slogan è scritto solo in lingua tedesca. Un’iniziativa che il movimento secessionista sudtirolese, che rivendica la separazione dell’Alto Adige dal resto del Paese, giustifica come un «diritto fondamentale della popolazione di lingua tedesca in Sud Tirolo», ma che di contro, per le ragioni esattamente opposte, gli esponenti Verdi altoatesini bollano senza possibilità d’appello come un atto di «pulizia linguistica».
È bufera sull’ultima campagna sudtirolese
Al momento, e secondo quanto riferito in un report specifico della Süd-Tiroler Freiheit, illustrato in una conferenza stampa e riferito dal servizio de il Giornale, «in sei asili tedeschi a Bolzano, più del 50% dei bambini non è di madrelingua tedesca. In un asilo di Merano si arriva al 70%. Recentemente mamme e papà sono stati sottoposti a colloqui per testare il loro livello di conoscenza del tedesco e, poi, invitati a iscriversi a corsi di seconda lingua e a non iscrivere i figli alla materna tedesca». Un modo a dir poco discutibile per arginare – qualcuno dice addirittura per impedire – negli asili altoatesini «l’affollamento da parte di bambini non tedeschi»…
Lo farei anche in Italia: scuole con alunni italiani e classi per extracomunitari. Quando hanno imparato la lingua e raggiunto un minimo di conoscenze di base, si introducono nelle classi con gli italiani.