Il flirt M5S-Pd non è più clandestino. Toninelli lo ammette, i dem fanno i preziosi
“Smiciolano” dietro le quinte da un bel po’ e si fanno le fusa apertamente dal 5 di marzo, grillini e dem, determinati a tirar fuori gli artigli per farsi spazio nella giungla della formazione del governo per la quale, assai poco democraticamente, vogliono rimettere in pole position il Pd sconfitto alle urne: elezioni che hanno espresso – con una sentenza netta e inequivocabile – un chiaro veto su Renzi e i suoi (proseliti e detrattori). Ma Toninelli proprio non ci viuol sentire e, rompendo gli indugi e confermando i sospetti, torna a bussare alla porta di Largo del Nazareno per pietire un accordo di governo col Pd.
Toninelli sbatte la porta in faccia a FI per aprirla al Pd
E invece no, cari elettori italiani, alla festa del governo gli eletti pentastellati, in spregio del verdetto delle urne scandito a chiare lettere, vogliono forzosamente invitare gli esclusi del Pd e, altrettanto arbitrariamente, lasciare fuori della porta di Palazzo Chigi Berlusconi e i suoi, democraticamente eletti ma sgraditi al dispotico Di Maio e ai suoi sostenitori. «Non possiamo scrivere il contratto di governo con Berlusconi: è praticamente impossibile», ha appena dichiarato un fedelissimo di Luigino come Danilo Toninelli che, ufficializzando una volta per tutte sospetti e rumors ai microfoni di Non Stop News su Rtl 102.5, esce allo scoperto e sentenzia: «Ci sono divergenze programmatiche enormi… Che cosa andiamo a fare con un personaggio che appartiene al passato, con cui non abbiamo convergenze? Non siamo autolesionisti». Forse non saranno autolesionisti: ma poco rispettosi del volere degli elettori, decisamente.
Grillini in cerca di un dialogo che non c’è
E talmente sfrontati nel non provare neppure a nasconderlo, anzi, al contrario, artefici di un clamoroso autogol (l’ennesimo), rilanciato in primo piano da siti e tv e segnato dal capogruppo M5S a Palazzo Madama, tornano a proporsi al Pd che, incorruttibilmente, continua invece a snobbarli, a fingere di non sentire, e a rispedire inviti e aperture al mittente. «Noi stiamo continuando a parlare con il Pd – ammette infatti serafico Toninelli riguardo al dialogo con i dem – abbiamo convergenza su alcuni temi e continuiamo a proporre di sederci al tavolo per scrivere un contratto di governo. Due giorni fa, Martina ha parlato di temi e noi vediamo che ci sono temi comuni. Ma non fanno un passo in avanti e spero che lo facciano anche su sollecitazione del Presidente della Repubblica».
Malepezzi (Pd) stronca le speranze grilline: mai alleati M5S
Speranza vana e puntualmente rinnegata, a stretto giro, dalla senatrice dem Simona Malpezzi che, senza fare melina, va dritta alla meta e segna il punto che fa svanire tutte le speranze di vittoria grillina nella gara delle consultazioni e delle alleanze di governo possibili: «Toninelli si arrenda all’evidenza dei fatti. Non ci sono margini per una alleanza M5S-Pd». Poi, il colpo di grazia: «I nostri programmi sono diametralmente opposti – sottolinea la parlamentare – e non bastano le continue retromarce di Di Maio. Il Pd è un partito di persone serie e responsabili, non possiamo trovare un’intesa con chi per anni ha sparato sui principali provvedimenti del governo Renzi e si propone di fare l’esatto opposto di ciò che proponiamo noi». Con buona pace dei pentastellati che continuano a pensare che la sbiadita equivalenza tra reddito di cittadinanza (M5S) e reddito di inclusione (Pd) possa valere come perno di un acrobatico gioco di equilibri ormai miseramente crollato anche prima del termine del mandato esplorativo della Casellati…
Ma si rendono conto che il M5S non ha vinto le elezioni? e vorrebbero non solo dettare le condizioni al centro destra per costiture un governo di palude, ma ancor peggio coinvolgere il PD per riuscire a costituire una pseudomaggioranza, perché credo che nemmeno con il PD sarebbero sufficienti i voti per raggiungerla la maggioranza mi sbaglio? Basta con le arroganze, bast5a con le prepotenze basta con i dictat e atteggiamenti che insultano e offendono la democrazia, quella stessa democrazia che invocano ma di cui non ne conoscono il significato! L’Italia non è una nave da arrembare con una ciurma degna nei comportamenti dei peggiori bucanieri. Se questo dovesse palesarsi credo che gli italiani debbano armarsi…….ovviamente di migliori propositi maggior determinazione e ferrea intolleranza a chi la democrazia la vuole distruggere.