Forse in Thailandia l’incontro tra Trump e Kim. È vera de-escalation?
La Thailandia ha detto oggi di essere pronta a ospitare il tanto atteso summit tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il leader nordcoreano Kim Jong Un, che potrebbe tenersi a giugno. “Siamo pronti a facilitare e ospitare i colloqui”, ha detto ai giornalisti il ministro degli Esteri Don Pramudwinai, aggiungedo però che il Paese del Sudest asiatico, che è un alleato storico degli Stati Uniti e comunque mantiene relazioni diplomatiche con la Corea del Nord, per il momento “non ha ricevuto alcuna richiesta”. All’inizio di questo mese, Trump ha dichiarato che cinque location sono state prese in considerazione per il summit programmato “probabilmente all’inizio di giugno”, ma non ha fornito ulteriori dettagli. Nella rosa dei nomi compaiono anche Ginevra, Helsinki, Singapore e Stoccolma. Ma anche Ulan Bator, capitale della Mongolia. A Bangkok gli Stati Uniti hanno una delle loro ambasciate più grandi. E la Thailandia, dettaglio non trascurabile, è uno dei pochi paesi a ospitare una sede diplomatica della Corea del Nord. Secondo il portavoce del ministro della Difesa, tenente generale Kongcheep Tantravanich, il leader della giunta thailandese Prawit Wongsuwon è attualmente negli Stati Uniti, dove ha incontrato il segretario alla Difesa James Mattis e alti funzionari della sicurezza interna.
Apprezzamento unanime per il congelamento dei test
L’annuncio del leader nordcoreano Kim Jong-un di sospendere test nucleari e missilistici di qualche giorno fa è una “possibilità per una de-escalation delle tensioni”, ha dichiarato il presidente della Commissione esteri del Consiglio della Federazione russa Konstantin Kosachev precisando che Pyongyang dovrà aderire al Trattato di non proliferazione e gli Stati Uniti, a loro volta, offrire chiari segnali di distensione. “Un’ottima notizia per la Corea del Nord e per il mondo”, ha dichiarato il presidente americano Donald Trump a commento dell’annuncio del leader nordcoreano Kim Jong-un della sospensione di test nucleari e missilistici da subito. Trump ha ribadito la sua disponibilità per il vertice Kim Jong-un entro maggio. Si tratta di “un grande progresso”, ha aggiunto Trump in un tweet, precisando di “non vedere l’ora” che arrivi il vertice con Kim. Anche la Corea del Sud accoglie positivamente la decisione di Pyongyang di congelare test nucleari e missilistici oltre che chiudere il suo sito per i test nucleari. Si tratta di “un progresso significativo per la denuclearizzazione della penisola coreana”, recita la dichiarazione diffusa dal palazzo presidenziale citata dall’agenzia Yonhap, un progresso auspicato dal mondo. Il congelamento “creerà una atmosfera molto positiva per il successo del prossimo evento inter coreano (il vertice fra i due presidenti la prossima settimana, ndr) e del vertice fra Usa e Nord corea”. Da parte sua la Cina assicura alla Corea del Nord il suo sostegno “attraverso il dialogo e le consultazioni” bilaterali “per risolvere “i loro timori e migliorare le relazioni bilaterali”, come ha affermato il portavoce del ministero degli esteri Lu Kang esprimendo il suo auspicio che “tutte le parti interessate andranno avanti nella stessa direzione e adotteranno azioni concrete per fare i dovuti sforzi per arrivare a una pace duratura e allo sviluppo duraturo della regione”.
Dal 4 marzo quanti clandestini sono entrati in Italia? più nessuno ne parla e noi continuiamo a subire grazie alla politica della sinistra che ora, oltre a tutto, corriamo anche il rischio che continui a governarci con i 5 stelle.Sempre e solo il Centro Destra per cambiare l’Italia