Razzi 2.0, il ritorno: in un libro le tappe del successo di “Un senatore possibile” (VIDEO)

17 Mar 2018 14:27 - di Redazione

Non tradisce risentimento ma trasuda delusione, Antonio Razzi, senatore azzurro uscente che in un libro – la sua autobiografia appena pubblicata e presentata alla Biomedics di Torino – “Un Senatore Possibile”, ripercorre le principali tappe del viaggio che l’ha portato dalla fabbrica a Palazzo Madama (e ritorno); e tra le righe, digressioni a tutto campo sui temi storicamente cari al noto politico abruzzese.

L’ex senatore e quella mancata candidatura che…

Una mancata candidatura all’ultima tornata elettorale, quella dell’ex senatore Razzi, che l’uomo ha dimostrato di saper incassare ma che il politico addebita al suo partito come causa del mancato exploit azzurro rispetto ai compagni di cordata di centrodestra della Lega. E così, denuncia Razzi togliendosi qualche sassolino dalla scarpa,  quel 3% perso rispetto alla legislatura del 2013 si vede alla sua assenza dalle liste elettorali. Una verrità su cui, a detta dell’ex senatore, sarebbe stato indotto a riflettere dalle innumerevoli richieste di spiegazione riguardo la sua mancata candidatura avanzate da nutrite schiere di sostenitori in rete che, tra attestazioni di stima e di solidarietà per il mancato agone elettorale, hanno sottolineato la propria delusione per l’esclusione di Razzi dalla corsa alle urne. Un’esclusione, rimarca l’ex politico nel video postato in alto, molti voti e tanta amarezza…

Kim? «Quel ragazzo cambierà la Corea». E forse non solo…

Del resto, come sottolinea lo stesso Razzi in un altro passaggio dell’intervista rilasciata a margine della presentazione della sua autobiografia, sarà difficile che possa ripetersi «nella storia» quanto da lui realizzato: e cioè che «un operaio a torso nudo, emigrato e poi tornato nel suo Paese», possa arrivare a indossare la cravatta per accedere all’Aula del Senato. E quando è a un passo dall’autoesaltazione composta, contenendo rammarico per la sua uscita di scena dal set parlamentare, e dimostrando in questo savoir faire di alto rango, il buon politico abruzzese di cui imitazioni e parodie hanno sublimato una innata vis ironica, conclude concedendosi – e regalando al web – un’intuizione che conferma l’esperienza umana e politica maturata in questi ultimi anni della sua poliedrica esperienza senatoriale: e così, parlando del dittatore di Pyongyang, Kim Jong un, Razzi arriva a sentenziare: «Dopo averlo guardato negli occhi, ho capito. Questo ragazzo cambierà la Corea del Nord». E la domanda sorge spontanea ancora una volta: ma ci fa, o c’è davvero?

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