Presidenti, verso la fumata nera: Pd e 5stelle voteranno scheda bianca
Giornata dall’esito scontato: il primo scrutinio per l’elezione dei presidenti di Camera e Senato si concluderà con una fumata nera. Al termine di una riunione lampo il Pd ha optato per la sceda bianca per la prima votazione. Staranno a guardare – spiegano Ettore Rosato ed Emanuele Fiano – lasciando il cerino in mano al centrodestra e ai 5Stelle, che a loro volta hanno detto no al nome dell’azzurro Paolo Romani, candidato del centrodestra per il Senato. Un accordo che avrebbe previsto, per controparte, l’elezione di Fico alla Camera. Poco dopo anche La Lega, Forza Italia (che si riunirà all’ora di prenzo) e Fratelli d’Italia annunciano scheda buanca per il primo scrutino alla Camera e al Senato
Presidenti, è stallo: Pd e 5Stelle voteranno scheda bianca
«Non scendiamo a compromessi a ribasso e non accetteremo ricatti. Non riabilitiamo Silvio Berlusconi», spiega il capogruppo grillino al Senato Danilo Toninelli mandando all’aria la riunione di giovedì sera. Una matassa intricata anche se lo stallo potrebbe essere superato in qualsiasi momento. Renato Brunetta critica duramente il niet dei grillini: «Il M5S non vuole sedersi a un tavolo con Berlusconi. Questo è inaccettabili». I pentasellati fanno sapere che Di Maio è disponibile a incontrare il leader del centrodestra, che è Matteo Salvini, ma che non intendono riabilitare il Cavaliere. Per Brunetta, invece, è impossibile non ascoltare la voce dell’ex premier.
La mediazione di Fratelli d’Italia
A nulla è valsa, per ora, la mediazione di Fratelli d’Italia rappresentata dalla proposta di Ignazio La Russa nella serata di giovedì per uscire dallo stallo: «Facciamo delle rose di nomi e poi definiamo da subito che tra 5-6 ore, domani mattina (venerdì, ndr) i leader si incontrano per decidere il da farsi dopo l’istruttoria di questo tavolo con i capigruppo».Per ora si sta avverando la tristr profeziao del presidente emerito Giorgio Napolitano, chiamato a presiedere la seduta inaugurale a Palazzo Madama come presidente anziano, mentre alla Camera guiderà i lavori il vicepresidente anziano Roberto Giachetti. Nel primo e nel secondo scrutinio è necessaria la maggioranza assoluta, quindi 160 voti. Per il terzo scrutinio, che si terrà sabato, servirà la maggioranza assoluta del Senato, ma comprese le schede bianche e nulle. Al quarto scrutinio, invece, vanno al ballottaggio i due candidati più votati al terzo scrutinio e a parità di voti diventa presidente il più anziano.