Napoli, è morto il vigilante aggredito nella metro. Cresce l’allarme sicurezza
È morto stanotte all’ospedale Cardarelli di Napoli Franco Della Corte, 52enne guardia giurata aggredito all’alba dello scorso 3 marzo alla stazione della metropolitana di Piscinola, a Napoli. Da allora l’uomo era ricoverato in ospedale per le gravi ferite riportate nell’aggressione. Alcuni giorni fa a Marano, città della provincia di Napoli in cui Della Corte risiedeva, circa 300 persone hanno partecipato a una fiaccolata promossa dai familiari in segno di vicinanza nei confronti del 52enne e contro la violenza.
Gli assassini non sono stati ancora trovati
Gli assassini di Della Corte restano ad oggi sconosciuti: l’uomo è stato aggredito alle spalle nell’atrio della stazione della metropolitana, mentre era in servizio. Colpito violentemente alla testa, quando fu ritrovato aveva ancora addosso la pistola d’ordinanza. Fra le ipotesi investigative vi è quella della rapina finita male, ma gli inquirenti non escludono alcuna pista: la stazione di Piscinola è stata spesso vandalizzata. Gli stessi “vigilantes” erano stati presi di mira dai writers che su un vagone avevano disegnato un maiale con la divisa da guardia giurata. Alla famiglia di Della Corte sono arrivate le condoglianze della città, espresse dal sindaco Luigi de Magistris, il quale ha anche auspicato «che le indagini proseguano in modo serrato per far luce su questo episodio di inaccettabile e brutale violenza affinché vengano individuati al più presto i responsabili di questo efferato omicidio».
Per i trasporti di Napoli è allarme sicurezza
È stato poi il presidente dell’Eav, la holding dei trasporti della Regione Campania, Umberto De Gregorio, a chiedere un incontro sul tema della sicurezza nelle aziende di trasporto «al fine di valutare ulteriori iniziative possibili e utili a fronteggiare il fenomeno». In una lettera rivolta al prefetto di Napoli Carmela Pagano, De Gregorio, oltre al caso di Della Corte, ha citato anche «gli spari contro il treno della Circumvesuviana» di due giorni fa, parlando di «crescente allarme e preoccupazione tra utenti e lavoratori». Da qui la richiesta di un incontro urgente, anche perché, ha spiegato il presidente dell’Eav, «temo che il malessere non potrà che sfociare in azioni di protesta che genererebbero disagi ulteriori ai cittadini in un contesto già precario qual è quello del trasporto pubblico locale».