L’Ugl compie 68 anni, Paolo Capone: «Rinnovare l’idea di sindacato»
Il futuro del lavoro, dei modelli industriali, delle politiche per abbattere le disuguaglianze sociali, di una nuova etica per lo sviluppo. Si è parlato di tutto questo e di molto altro ancora nel corso dei “festeggiamenti” per il 68esimo compleanno del sindacato Cisnal-Ugl, che si sono tenuti al Tempi di Adriano a Roma e al quale, oltre agli esponenti dell’organizzazione sindacale, hanno partecipato anche numerose personalità istituzionali.
Capone: «Serve una nuova etica dello sviluppo»
«Per l’Ugl agire significa essere protagonisti nell’orientare i processi economici e sociali, secondo una nuova etica dello sviluppo e giocando un ruolo cardine nel mondo occupazionale», ha sottolineato il segretario generale dell’Ugl, Paolo Capone, per il quale «quello da cui bisogna ripartire è il concetto di una nuova rappresentanza sindacale, che sappia contemperare gli interessi delle aziende e dei lavoratori, ma soprattutto dei territori in cui agisce». «Una contrattazione di secondo livello è in grado d’incentivare nuove forme di welfare contrattuale e di promuovere un rinnovato concetto di competitività, basato sulla qualità, sulle competenze e sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese, sia in Italia sia in Europa», ha aggiunto Capone.
Il ruolo dell’Ue contro le disuguaglianze sociali
È stato poi il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, a sottolineare che è «quantomai urgente intervenire in Europa per frenare le diseguaglianze economiche e occupazionali, anche attraverso il rafforzamento del dialogo con i sindacati». «In tal senso – ha aggiunto Tajani – è necessario ridefinire una nuova politica industriale che metta al centro il lavoratore, partendo dall’idea che il mercato è uno strumento per fare politica sociale».