Kogan reagisce: tutti sapevano. E ora mi usano come capro espiatorio

21 Mar 2018 14:38 - di Paolo Lami

Reagisce Aleksandr Kogan indicato, mentre impazza la bufera su Facebook, di essere lui il responsabile dello scandalo dei dati – ceduti, rubati, venduti? – a Cambridge Analytica. La verità? Tutti sapevano tutto.  E tutti «ritenevamo di agire in modo perfettamente appropriato» dal punto di vista legale. «Mi usano come capro espiatorio, sia Facebook sia Cambridge Analytica», accusa l’accademico americano figlio d’espatriati sovietici e docente di psicologia a Cambridge. Dai microfoni di Bbc Radio 4 Kogan accusa un po’ tutti. E non sembra assolutamente disposto a farsi mettere all’angolo.

E’ stato proprio Aleksandr Kogan, attraverso una sua app, l’uomo che ha raccolto ed elaborato i dati di 50 milioni di utenti di Facebook per poi passarli a Cambridge Analytica, società di consulenza e propaganda politica impegnata, fra l’altro, nel 2016 a sostenere la campagna presidenziale di Donald Trump. Ma nega di aver ingannato chiunque. E mette inoltre in dubbio che quei dati possano aver realmente avuto un ruolo chiave nella vittoria dello stesso Trump.

«La mia idea – spiega oggi Aleksandr Kogan alla Bbc – è che mi vogliono usare fondamentalmente come capro espiatorio, sia Facebook sia Cambridge Analytica. Mentre noi onestamente pensavamo di agire in modo perfettamente appropriato, pensavamo tutti di fare una cosa davvero normale».

Kogan aggiunge di essere stato rassicurato proprio dai vertici di Cambridge Analytica sul fatto che la cessione dei dati e la sua consulenza con loro fosse «perfettamente legale e nei termini contrattuali». Del resto aggiunge di considerare alla stregua di millanterie pubblicitarie le affermazioni fatte in seguito dal management della stessa Cambridge Analytica di aver avuto un ruolo cruciale per far vincere Trump. «E’ un’esagerazione», sostiene Kogan, osservando che la maggior parte di quella montagna di dati sarebbe stata più adatta a danneggiare la campagna del tycoon che non a favorirla.

Kogan si presenta così sul Portale web di Cambridge, nel Dipartimento di Neuroscienze: «Il mio laboratorio indaga la prosocialità e il benessere da prospettive biologiche, psicologiche e interculturali. In particolare, siamo molto interessati alla cooperazione, alla fiducia, all’altruismo, alle emozioni positive, alle relazioni intime, alla felicità, alla salute fisica e mentale e alle differenze interculturali. Utilizziamo – spiega il docente di psicologia – metodologie che combinano genetica, fisiologia, farmacologia, indagini, campionamento di eventi e set di dati su larga scala».

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *