E’ morto Luigi Necco, raccontò gli scudetti del Napoli di Maradona
13 Mar 2018 9:19 - di Alberto Consoli
“Addio al grande Luigi #Necco. Per sempre nel cuore della famiglia #Rai e di milioni di telespettatori che non lo dimenticheranno mai [?]”: è il tweet del giornalista Rai Antonello Perillo del Tgr Campania che ha annunciato la morte di Luigi Necco, popolare telecronista sportivo, volto storico di 90° minuto negli anni degli scudetti del Napoli di Maradona. Un’indimenticabile volto di tanti servizi sportivi di un’epoca irripetibile di un calcio vecchie maniera. La notizia è stata subito ripresa da Il Mattino: “Lutto nel mondo del giornalismo: è morto all’ospedale Cardarelli di Napoli Luigi Necco. Avrebbe compiuto 84 anni a maggio, ma è stato stroncato da una grave insufficienza respiratoria”.
“La mano de Dios”
Necco era nato a Napoli l’8 maggio del 1934. Fu sua la celebre domanda diventata un tormentone, a Messico 1986, quando Maradona segnò un gol con la mano all’Inghilterra. Necco gli disse a mo’ di battuta: “La mano de Dios o la cabeza de Maradona”. E il Pibe de Oro rispose: “Tutte e due”. Dopo 90′ minuto, la sua carriera continuò a “Mi manda Raitre” e a Mediaset dove si è occupato delle dirette dai campi per “Buona Domenica”.
L’attentato
Il 29 novembre 1981, Necco fu vittima di un attentato, come rievoca la Gazzetta dello Sport, gambizzato in un ristorante di Avellino. “A sparare tre uomini inviati a Vincenzo Casillo ‘O Nirone, luogotenente del boss della camorra Raffaele Cutolo. Pochi mesi prima il giornalista a 90° minuto aveva parlato dell’incontro fra il presidente dell’Avellino Antonio Sibilia, accompagnato dal calciatore brasiliano Juary, con lo stesso Cutolo, in una delle udienze del processo al boss. Durante una pausa dell’udienza Sibilia saluta il boss con tre baci sulla guancia e fa consegnare dal calciatore medaglia d’oro con dedica “A Raffaele Cutolo dall’Avellino calcio”. In seguito Sibilia dichiarò:”Cutolo è un supertifoso dell’Avellino; il dono della medaglia non è una mia iniziativa, è una decisione adottata dal consiglio di amministrazione”.
Grande Luigi. Ci mancherà la tua intelligenza, la tua ironia la tua educazione.