Spuntano tende lungo il fiume Brenta. Indiani? No, Rom pronti a rubare
La battaglia è impari: i vigili li sgomberano, loro ritornano, ripiantano le tende come se niente fosse, come gli indiani che aspettano il cadavere del nemico lungo il corso del fiume Brenta. Ma non sono indiani, sono nomadi, Rom, più volte sorpresi a rubare nelle zone limitrofe.
Siamo a Vigonza, in provincia di Padova, e negli ultimi anni quella tendopoli è stata sgomberata più volte, senza risultati. A volte ritornano, anzi, sempre, nonostante le proteste nelle aree limitrofe dell’accampamento che lamentano odori nauseabondi e insopportabili causati da latrine a cielo aperto. “Si è già riformata la tendopoli abusiva sull’argine del Brenta. Alcuni cittadini hanno contato dieci tende su una riva e, visto che lo spazio si è saturato, gli habitué hanno cominciato a occupare anche il lato opposto. Ma continuare a sgomberare con le attuali modalità è una pratica inutile oltre che costosa”, denuncia oggi sulle pagine del Mattino di Padova il consigliere comunale di minoranza Massimiliano Cacco (Gruppo Paggiaro). «Mentre Vigonza è impegnata da anni nella telenovela delle tendopoli e successivo sgombero pagato coi soldi dei cittadini, dall’altra parte del fiume il Comune di Padova ha dimostrato di saper risolvere la questione effettuando gli sgomberi in orari tali da sorprendere le persone che si accampano, identificarle e mandarle a processo per occupazione abusiva del suolo pubblico», attacca Cacco, che prende di mira la giunta espressione di una lista civica di centro.