Rimborsopoli: Cecconi guida i voti a perdere M5s, dimessi prima di venire eletti
Si è fatto immortalare su Instagram in vacanza con la moglie Andrea Cecconi, parlamentare uscente del M5s finito nello scandalo Rimborsopoli. Cecconi, che è stato ricandidato come capolista nel nel collegio di Pesaro e Urbino, sarà sicuramente eletto. Un paradosso dei grillini, che portano in Parlamento candidati che loro stessi hanno certificato come indegni e impresentabili.
Rimborsopoli, Cecconi ha già rinunciato
«Ho già deciso di rinunciare alla mia elezione. Il 4 marzo cederò il passo e andranno avanti gli altri candidati. Continuerò a fare campagna per M5s». Cecconi lo ha già annunciato dal suo profilo Fb. Il deputato grillino è stato deferito dal Movimento al collegio dei probiviri per irregolarità sulle “restituzioni” della quota di stipendio da parlamentare. Tuttavia, visto che la denuncia è arrivata dalle Iene, perché stranamente nessuno del Movimento se n’era accorto, le liste elettorali sono ormai chiuse quindi il suo nome rimarrà sulla scheda. E Cecconi è pressoché sicuro di venire eletto. Infatti è candidato al primo posto nel listino proporzionale Marche Nord.
Tra massoni e rimborsopoli, crescono i voti a perdere
Le conseguenze? Cecconi ha già annunciato che rinuncerà al seggio in Parlamento. Pertanto gli elettori del seggio di Cecconi dovranno tornare a votare dopo le dimissioni del grillino, ammesso che non ci ripensi. Ma quello del parlamentare marchigiano è solo uno dei numerosi voti a perdere del M5s. I casi di rimborsopoli sono almeno 14. Senza contare i massoni, quelli che hanno problemi con la giustizia e quelli che non avrebbero i requisiti. Insomma, non si era mai vista un’elezione dove i candidati sono già sicuri di tornare a casa, ancora prima di venire eletti. Paradossi grillini.