Punito un prof aggredito dai genitori: è la “buona scuola” di Renzi e Fedeli

21 Feb 2018 11:22 - di Redazione

Il danno e la beffa: prima gli schiaffi dai genitori dell’alunno che si era permesso di redarguire, poi il provvedimento disciplinare comminatogli dalla scuola. La storia del professr Giuseppe Falsone, insegnante di matematica alla scuola media Casteller di Paese in provincia di Treviso, è emblematica del clima che si respira nella cosiddetta “buona scuola” di Matteo Renzi prima e di Paolo Gentiloni e Valeria Fedeli oggi.  Un prof di trincea che prova a fare il suo dovere e viene anche redarguito dalle istituzioni scolatiche, come denuncia egli stesso in una missiva ripresa dai giornali veneti. «Gentile Ministro, è ammissibile per buonsenso e messaggio educativo che un docente aggredito, ingiuriato, minacciato e abbandonato a se stesso debba anche difendersi dal fuoco amico? Mi chiedo come mai la parola di minorenni diseducati e le minacce di famiglie aggressive mettano in discussione la serietà di chi ogni giorno lavora per costruire conoscenza e competenza ma anche le donne e gli uomini di domani», scrive il docente, che il 21 dicembre dello scorso anno era stato protagonista di questo episodio: «È venuto a chiamarmi un collaboratore scolastico – ricostruisce il docente alla Stampa – e mi ha segnalato che un alunno di 13 anni non voleva uscire dalla classe, nonostante il regolamento dell’istituto preveda che tutti debbano lasciare le aule. Ho provato a parlarci. Gli ho spiegato che tutti i suoi compagni erano fuori e lui ha detto che faceva freddo e che non ne voleva sapere, gli ho messo una mano sulla spalla, mentre lui opponeva resistenza passiva. Un gesto in cui, secondo qualcuno, ci sarebbe stata violenza. Ma ci sono i testimoni e in ogni caso non mi permetterei mai».

Il seguito è facilmente intuibile. Minacce dei genitori, poi l’aggressione, prima dal fratello del 13enne e poi dal padre, con testate al volto. L’epilogo: la scuola non prende alcun provvedimento disciplinare nei confronti dello studente mentre avvia un iter nei confronti del prof, che ora rischia una punizione “esemplare” sulla base dell’esposto dei genitori del ragazzino. E il ministro Fedeli? Stavolta una telefonata gliel’avrà fatta secondo voi?

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *