Jean-Marie Le Pen definitivamente fuori dal Fn? Venerdì la sentenza
È atteso per venerdì il verdetto della Corte d’Appello di Versailles sull’esclusione di Jean-Marie Le Pen dal Front National, una contesa che vede l’ex presidente contro la figlia Marine, in un momento in cui il partito della destra francese tenta di avviare una “rifondazione”. La corte è chiamata a dirimere un lungo contenzioso tra l’attuale direzione del Front National e il cofondatore del partito, nato nel 1972. La disputa risale al 2015 quando Le Pen padre fu sospeso dal suo partito per alcune dichiarazioni sull’immigrazione e sulla Shoah (affermò che le camere a gas furono un “dettaglio” della storia) imbarazzanti per la figlia Marine. Sull’esclusione Le Pen denunciò il partito e il Tribunale di Nanterre, nel novembre 2016, diede un giudizio contrastante, intimando al FN di mantenere Jean-Marie Le Pen come presidente onorario, pur confermando la sua esclusione come membro del partito.
Le Pen a processo anche per dichiarazioni omofobe
Non è l’unica controversia giudiziaria che coinvolge il co-fondatore del Fronte nazionale francese. Si apre oggi il processo per istigazione alla violenza verso gli omosessuali. I fatti si riferiscono al 2016 e al 2017. Nel 2016 l’eurodeputato 89enne aveva dichiarato al quotidiano Le Figaro che «gli omosessuali sono come il sale nella zuppa: se non ce n’è abbastanza è un po’ insipida, se ce n’è troppo è imbevibile». Nel 2017, invece, Le Pen aveva criticato l’intervento del compagno di Xavier Jugelé, l’agente ucciso in un attentato jihadista sui Champs-Élysées, affermando che l’uomo non avrebbe dovuto fare cenno alla loro «particolarità familiare».