“Maestre laureate, ministro diplomato”, la rabbia dei docenti in sciopero (video)

8 Gen 2018 13:39 - di Guglielmo Federici

 

Migliaia di adesioni allo sciopero degli insegnanti delle scuole primarie e dell’infanzia: vacanze terminate ma scuole chiuse. Alta l’adesione ome protesta massima contro la decisione del Consiglio di Stato di negare alle maestre e ai maestri precari con diploma magistrale ante 2001/02 di essere presenti nelle graduatorie. A Roma, si sta svolgendo un sit-in davanti al ministero dell’Istruzione. Anche in altre città si sono radunati davanti gli uffici scolastici Regionali cortei con mestre, famiglie e bambini insieme: Torino, Milano, Bologna, Palermo, Cagliari, Catanzaro e Bari. La protesta nasce per sostenere la richiesta al governo di adottare un decreto legge urgente che, nelle more dell’attuazione della nuova formazione iniziale e reclutamento, riapra per la terza e ultima volta le graduatorie ad esaurimento per il personale docente abilitato e confermi nei ruoli i docenti già assunti con riserva. Così da garantire la continuità didattica ma anche l’assunzione per merito, la parità di trattamento, la ragionevolezza nell’incontro tra domanda e offerta di lavoro nei due ambiti scolastici. Creare problemi ai bambini e alla comunità scolastica: stavolta la spirale perversa “Buona scuola” – ministro Fedeli l’ha fatta grossa. Una vicenda complessa  che, se da una parte non metterà a repentaglio la continuità didattica dell’anno in corso, penalizzerà senz’altro i bambini e la scuola a partire dal mese di settembre quando quei docenti che oggi sono in ruolo saranno declassati alla seconda fascia della graduatoria di istituto senza alcuna minima certezza di riprendere le loro classi.

«Siamo insegnanti, non burattini», «Maestre laureate, ministro diplomato», scandiscono  docenti. Il governo non è disposto a fare molto per questi insegnanti incerti sul loro futuro: «Abbiamo chiesto all’Avvocatura dello Stato di darci le linee attuative della sentenza del Consiglio di Stato. Appena arriverà la risposta, convocheremo le parti e troveremo le soluzioni più idonee» , ha detto la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli. Sempre sull’onda dell’emergenza e degli errori commessi, mai nessuna previsione per ovviare a problemi e a paradossi come quello a cui stiamo assistendo: professori idonei fino a ieri che dal prissimo anno non si sa che fine faranno. La sentenza del Consiglio di Stato è assurda ma la capacità del governo a creare precariato grida vendetta.

Commenti

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  • Sabatangelo 9 Gennaio 2018

    Ma le laureate hanno considerate che il ministro e’ del PD ? Non sanno che appartenere alla sinistra vale come una laurea ?

  • PAOLO Damicodatri 8 Gennaio 2018

    fate bene a scioperare , mandate a casa la ministra ” senza diplome e laurea ” la FEDELI e ricordatelo il 4-marzo , oltre la ministra mandate a casa il govenno di sinistra

    • Mino 9 Gennaio 2018

      GIUSTO!! Sperando però che al contrario di quello che è stato in passato, il nuovo ministro non sia qualcuno che essendo nato, cresciuto e pasciuto a Brescia, non sia andato a comprare l’esame per l’esercizio della professione forense a REGGIO CALABRIA.