Ingresso illegale di migranti: oltre 200 tra arresti e denunce di impiegati e commercialisti
I reati più disparati, legati al traffico e alla permanenza illecita di migranti, ha indotto le autorità competenti a rispondere all’ingente offensiva illegale con provvedimenti che, dalla custodia cautelare in carcere agli arresti domiciliari, passando per altre, diverse misure interdittive, hanno interessato un ampio raggio della provincia toscana, da Prato a Lucca, da Pisa a Firenze, fino alla capitale, con la Polizia di Stato di Pistoia che ha eseguito oggi 24 misure cautelari nelle province toscane. Provvedimenti emessi dal Gip presso il Tribunale di Pistoia, Alessandro Buzzegoli, su richiesta del Pubblico Ministero, Claudio Curreli, a carico di altrettante persone gravemente indiziate, a vario titolo, di reati quali il procurato ingresso illegale e l’agevolazione della permanenza nel territorio dello Stato di più di 200 cittadini stranieri, in prevalenza provenienti dal Pakistan, corruzione, violazione del segreto d’ufficio, traffico di influenze illecite, riciclaggio, truffa ai danni dello Stato, falso ideologico e materiale, furto, omissione di atti d’ufficio e cessioni di sostanze stupefacenti.
Ingresso illegale di migranti e soggiorno abusivo
Le 19 persone arrestate sono pachistani, albanesi, marocchini e italiani. I destinatari delle misure interdittive della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio o servizio, invece, sono due impiegati del Comune di Pistoia e un impiegato della Prefettura di Pistoia, mentre per una ragioniera consulente del lavoro e un commercialista è stato disposto il divieto temporaneo di esercizio dell’attività professionale. Inoltre, sono state denunciate in stato di libertà altre 240 persone. L’indagine della Squadra Mobile di Pistoia è iniziata nel dicembre del 2015 quando, a seguito di alcune incongruenze riscontrate dal personale dell’Ufficio Immigrazione della Questura, e venne accertato che decine di cittadini pachistani confluivano a Pistoia da varie zone d’Italia e dall’estero per rinnovare il permesso di soggiorno oppure per ottenere il visto per il ricongiungimento familiare. Questi risultavano tutti assunti come imbianchini dalla stessa ditta intestata ad un pachistano da anni residente a Pistoia. Da qui il nome dell’operazione ”White Wash”, cioè imbiancare.