Zampognari a rischio scomparsa: «Qui non c’è interesse, suoniamo all’estero» (video)
La tradizione degli zampognari e della loro musica rischia di sparire, considerando che i giovani non sembrano proprio mostrare alcun interesse per lo strumento e tanto meno per la musica della zampogna. «È una tradizione che man mano si sta perdendo, l’interesse – ha raccontato Giovanni Borraro di Zampognari.com – si limita al Natale, non è un interesse costante». «Suoniamo nei mercatini o vicino ai presepi, ma dopo la Befana – ha ggiunto – l’interesse praticamente sparisce».
Lo sfogo degli zampognari
Gli zampognari, gli antichi suonatori che annunciano il Santo Natale, originariamente erano i pastori che facevano la transumanza con le pecore. Nei periodi morti, quando il gregge era fermo, si dilettavano a suonare appunto la zampogna, strumento aerofono, in cui la sacca funge da serbatoio d’aria, ricavato dalla pelle della pecora oppure da quella della capra. Quanti siano oggi in Italia non è chiaro. Ci sono associazioni in tutto il Paese, in particolare nel Centro e nel Sud, ma una cosa è certa: tendono a diminuire. «I giovani? Molti non sanno neanche cosa sia la zampogna e quindi lo zampognaro, non sanno cosa sia questa tradizione e – ha sottolineato Borraro, parlando con l’Adnkronos – non sono neanche tanto interessati, curiosi di sapere di che si tratta». «Ci contattano soprattutto le case di risposo per allietare gli anziani che ricordano la figura dello zampognaro con affetto e simpatia e qualche volta ci chiamano nelle scuole materne o elementari, dove i bambini si mostrano curiosi e interessati, ma solo in quel momento, poi tutto sciama», ha proseguito Borraro, sottolineando che «noi zampognari lavoriamo di più all’estero».
Ma dall’estero arrivano tante chiamate
«Riceviamo molte richieste per suonare fuori dall’Italia. Sono rientrato da poco dalla Germania, dove un’associazione di italiani residenti all’estero ha contattato il sito chiedendoci di andare a suonare per loro», ha proseguito ancora lo zampognaro, spiegando che «siamo stati anche in Svizzera. Sono connazionali che non dimenticano le tradizioni e ci cercano». «Suonare nelle case o nei giardini è diventato praticamente impossibile – ha concluso Borraro – sono diventati inaccessibili, con barriere e cancelli, e le persone non aprono volentieri: c’è un clima di paura».