Marta Russo, 20 anni dopo un libro della sorella racconta la tragedia della Sapienza
A vent’anni dall’omicidio di Marta Russo, la studentessa morta il 13 maggio del 1997 dopo essere stata colpita a morte mentre camminava all’interno dell’Università la Sapienza di Roma, la sorella Tiziana ha dato alle stampe il libro Marta Russo, mia sorella (Log edizioni). Tiziana Russo parla vent’anni dopo i fatti – che hanno portato alla condanna definitiva di Giovanni Scattone e Salvatore Ferraro – per evidenziare un punto fermo: «Nessun mistero alleggia sulla morte di Marta Russo, la giustizia ha indicato dei colpevoli, stabiliti dopo 5 anni e 5 gradi di giudizio, e niente può giustificare nuove illazioni o speculazioni». Scrive la sorella di Marta nel volume: «Ci sono eventi che invece di cambiare una giornata, ti cambiano la vita. A me è successo. Alla mia famiglia è successo. Ed è successo soprattutto a Marta Russo, mia sorella».
Il libro su Marta Russo
Il volume, in libreria da domani, sarà presentato venerdì 15 dicembre alle 16 all’Università La Sapienza. A firmare la prefazione del volume, Walter Veltroni. L’ultima cena insieme ai giorni disperati, la risonanza mediatica del fatto di cronaca nera e poi il silenzio assordante di chi si è rifugiato nell’omertà, il dibattito fra innocentisti e colpevolisti fino alla condanna definitiva di Giovanni Scattone e Salvatore Ferraro, e ancora i moltissimi messaggi inediti lasciati da persone sconosciute ma molto vicine, il diario di Tiziana Russo ripercorre i momenti drammatici dell’agonia di Marta e la tragedia familiare che l’ha strappata agli affetti più cari, recuperando la figura di una sorella e la sua identità.