«Mi devi 305mila euro, sei nelle miei mani»: usuraio terrorizza un uomo

3 Nov 2017 11:12 - di Redazione

Per chiudere il conto con un piccolo imprenditore pretendevano 305mila euro: un usuraio 52enne è stato arrestato dalla polizia, a Roma, mentre la madre, coinvolta nell’attività, è stata denunciata. Sono stati i debiti di gioco a spingere l’imprenditore, in difficoltà, nel tunnel dell’usura e poi dell’estorsione a causa di un prestito di 90.000 euro. Ogni mese versava all’uomo, che gli aveva fatto il prestito, a titolo di interesse sulla somma ricevuta, tra i 9 e 10mila euro, arrivando a corrispondergli circa 480mila euro in quattro anni. Questo fin quando anche la sua attività è entrata in crisi. Da quel momento non ha potuto più versare la “’retta”’. E allora sono iniziate le minacce oltre a un comportamento sempre più aggressivo. «Mi devi dare 305 mila euro, a titolo di interesse dei 90mila euro che ti ho prestato… non ho nulla da perdere, posso commettere reati di qualsiasi tipo in qualsiasi momento»: in questo modo l’aguzzino lo ha minacciato nel corso di un incontro all quale era presente anche la madre.

Usuraio, pretendeva 305mila euro: arrestato

Certo di non poter far fronte a questa nuova, ingente richiesta di denaro e, spaventato dalla piega che stava prendendo la vicenda, l’imprenditore, ha deciso, questa volta, di rivolgersi agli agenti del commissariato Fidene Serpentara. Sotto la direzione del pool specializzato nella lotta dei reati di usura ed estorsione, diretto dal procuratore aggiunto Lucia Lotti, è iniziata una intensa attività di indagine, con intercettazioni, pedinamenti ed appostamenti. Gli investigatori, hanno così organizzato una trappola per l’usuraio, utilizzando come esca la stessa vittima. Allettato dal ricevere un acconto sulla somma richiesta, il 52enne si è presentato all’appuntamento convinto ancora una volta di farla franca. Questa volta però a scambio avvenuto, per R.C., romano, sono scattate le manette. Perquisita l’autovettura gli agenti hanno poi trovato un manganello telescopico in ferro e, sotto il parasole seimila euro in contanti. Portato nel carcere di Regina Coeli, dovrà rispondere dinanzi all’autorità giudiziaria di usura, estorsione e porto illegale di arma impropria. È stata invece indagata a piede libero, per gli stessi reati, la madre del 52enne, coinvolta nell’attività.

 

 

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