In Italia è lecito guidare senza assicurazione. Ma solo se sei rumeno…

16 Nov 2017 15:26 - di Monica Pucci

Sei un automobilista rumeno, bulgaro, islandese, lituano, norvegese? Puoi tranquillamente girare in Italia senza assicurazione, magari anche andando a sbattere addosso a qualcuno, che per sua sfortuna non riceverà mai il risarcimento del danno. Un articolo del mensile Quattroruote svela un’incredibile disparità di trattamento, sul fronte delle multe, tutto a sfavore degli italiani, ovviamente. Secondo la testata specializzata, nessuna multa può essere elevata per chi circola in Italia con un’auto con targa estera senza assicurazione. Una circolare del ministero dell’interno, la 300/A/2792/17/124/9 del 3 aprile scorso, recita testualmente: “si ritiene che per tali veicoli sia esclusa l’applicazione delle sanzioni di cui all’art. 193 del Codice della strada anche quando, attraverso qualsiasi mezzo, sia accertato che il veicolo sia effettivamente sprovvisto di copertura assicurativa”.

Niente assicurazione se vieni da…

La lista dei paesi “liberi” di non assicurarsi è lunga: Andorra, Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Malta, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica ceca, Repubblica slovacca, Slovenia, Romania, Spagna, Svezia, Svizzera, Ungheria. «Se un veicolo è immatricolato in uno di questi Stati, l’obbligo di assicurazione nel territorio italiano si considera automaticamente assolto e, addirittura, la polizia non deve nemmeno effettuare il controllo dei documenti assicurativi», spiega Quattroruote. Il problema, prò, nasce da una convenzione europea “tra gli uffici nazionali di assicurazione degli stati membri dello Spazio economico europeo e di altri stati associati” del 30 maggio 2002, quella che ha reso non più necessaria la carta verde per circolare nei paesi firmatari. “Vale anche per chi circola stabilmente in Italia. Da notare che la circolare del ministero dell’interno (niente controlli sull’Rc e niente sanzioni per mancata copertura), si applica a tutti i veicoli esteri (immatricolati nei paesi indicati). Anche a quelli che circolano in Italia da più di un anno e per i quali non si è proceduto alla nazionalizzazione”, conclude Quattroruote.

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