Libano verso la guerra civile. Hezbollah ammonisce Riad
Il movimento sciita libanese di Hezbollah ha chiesto all’Arabia Saudita di restare fuori dagli affari interni libanesi, affermando che le dimissioni del primo ministro Saad Hariri annunciate sabato da Riad ”hanno sollevato diverse questioni”. In un comunicato, Hezbollah sostiene che l’Arabia Saudita sia in piena crisi dopo il fallimento del suo intervento militare iniziato due anni e mezzo fa in Yemen. L’Arabia Saudita ha chiesto che Hezbollah non abbia alcun ruolo nel governo libanese. In seguito, oggi l’Arabia Saudita ha chiesto ai suoi cittadini di lasciare il Libano. Lo ha riferito l’emittente al-Arabiya, senza aggiungere per il momento altri dettagli. La decisione segue le dimissioni del premier libanese Saad Hariri, annunciate a sorpresa sabato scorso a Riad. Nel corso del suo intervento Hariri ha accusato l’Iran di interferenze, ha criticato il movimento sciita Hezbollah (sostenuto da Teheran e che fa parte del governo di Beirut) e ha sostenuto che il clima nel Paese dei Cedri ricorda quello dell’epoca dell’omicidio di suo padre, l’ex premier Rafiq Hariri, ucciso in un attentato sul lungomare di Beirut il 14 febbraio del 2005 insieme ad altre 22 persone. Il governo di Riad ha anche invitato i sauditi a non recarsi in Libano, come si evince da una nota diffusa dall’agenzia di stampa ufficiale Spa nella quale si cita una fonte del ministero degli Esteri. “A causa della situazione nella Repubblica del Libano, è chiesto a tutti i cittadini sauditi in visita o residenti in Libano di lasciare il Paese al più presto”, ha dichiarato la fonte, che ha quindi consigliato i connazionali a “non viaggiare in Libano”.