Berlusconi: «Non si illudano di avermi fatto fuori, sarò comunque in campo»

15 Nov 2017 10:52 - di Augusta Cesari

“Io non faccio previsioni. Mi limito ad osservare che sarebbe davvero clamoroso se non mi venisse resa giustizia in tempo per le elezioni politiche. Non è in discussione soltanto la condizione di un cittadino che chiede di veder ripristinata la sua onorabilità, è in gioco la democrazia di un grande Paese fondatore dell’Europa. Mi auguro che i giudici di Strasburgo tengano conto anche di questo nello stabilire i tempi della sentenza. In ogni caso, candidato o no, sarò in campo con tutta la mia passione, da punta, da regista o da allenatore”. Uno dei punti-chiave della lunga intervista a Silvio Berlusconi realizzata dal Messaggero. Un colloquio a tutto campo, che va dal successo in Sicilia allo stato di salute dell’alleanza del centrodestra, dalla Corte di Strasburgo alla depbacle della Nazionale di calcio, argomento che lo tocca da vicino.

La vittoria del centrodestra in Sicilia rafforza le ragioni dell’alleanza. Il modello Sicilia ha fuzionato e sarebbe improprio affrontare l’analisi del risultato parlando di un cambiamento dei rapporti di forza interni. “La questione – dice il presidente dei Fi, Silvio Berlusconi  – non va affrontata in questo modo, a mio parere. Quello che conta sono i rapporti di forza fra le coalizioni, non all’ interno della coalizione. A differenza della sinistra, noi con le altre forze del centro-destra siamo alleati, non concorrenti. Abbiamo l’ obbiettivo comune di vincere, per far ripartire l’ Italia, siamo concentrati su questo, il resto è del tutto secondario”.

Berlusconi: “Il progetto del Pd è fallito”

“Il centro-sinistra diviso – ha proseguito Berlusconi – rappresenta il fallimento del progetto sul quale è nato il Pd, e riflette la crisi dei partiti di sinistra in tutta Europa. La sinistra non ha ricette per la modernità, vive delle vecchie logiche stataliste, burocratiche e assistenziali già fallite nel secolo scorso. Il futuro è nelle nostre idee liberali, nella concretezza dei nostri programmi, nella nostra esperienza, nella nostra competenza, nella nostra capacità di realizzare i nostri programmi”. “La Lega – ha assicurato il leader di Fi – è una forza di governo. Ha toni diversi dai nostri, ma una cultura di governo responsabile. Il nostro prossimo governo di centro-destra sarà certamente capace di contare in Europa per difendere gli interessi italiani e per cambiare profondamente la costruzione europea. Vogliamo che l’ Italia sia protagonista di un’ Europa dei popoli, basata su valori condivisi, e capace di una politica estera e di difesa comune. Su questi traguardi non c’ è nessun problema di accordo con la Lega”.

“Strasburgo decida”

Torna con forza su una questione di prncipio, la sentenza della Corte di Strasburgo. “In ogni caso, candidato o no, sarò in campo con tutta la mia passione, da punta, da regista o da allenatore“. Il 22 novembre i giudici dovranno giudicare il ricorso sull’incandidabilità, dovuto all’applicazione retroattiva della legge Severino sul suo caso.

Il caso Pirozzi

Gli si chiede delle candidature alla Regione Lazio: “Sarà Forza Italia a indicare il nome del candidato del centro destra alla guida della regione Lazio?”. è la domanda. Risposta:  “Non credo – risponde il presidente di Fi Silvio Berlusconi, in un passaggio dell’intervista al ‘Messaggero’ – che la questione vada posta in questi termini. Il Lazio ha bisogno di un governatore di alto profilo, capace di vincere ma soprattutto di ben governare per cinque anni una regione fra le più importanti d’ Italia”. “Guidare il Lazio – aggiunge Berlusconi – è un compito molto difficile, dopo i cinque anni di immobilismo della giunta Zingaretti. Occorrono esperienza, autorevolezza, capacità manageriali e di relazione. Forza Italia in Lazio è la prima forza politica del centro-destra ed è quindi in grado di esprimere molte figure con queste caratteristiche”. “Come avviene in tutta Italia, sceglieremo con i nostri alleati il miglior candidato per i cittadini della regione”. E sul sindaco di Amatrice, Pirozzi, che a Roma presenterà la sua candidatura alla regione e la lista civica che lo sosterrà nell’impresa, Berlusconi conclude: “Non posso dare un giudizio sul sindaco Pirozzi: non conosco lui e non conosco i suoi programmi”.

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